Migranti, 200 salvati al largo della Libia: “Segni di violenza e stenti”

Oltre 200 migranti sono stati soccorsi dalla nave della Ong spagnola Proactiva Open Arms al largo della Libia. Molti presentano segni di violenze e stenti, conseguenze del trattamento subito nei centri di raccolta in Libia. “Missione compiuta!”, esulta l’organizzazione su Twitter, “nulla è stato facile per questa squadra che ha salvato più di 200 persone al limite, con tracce terrificanti di sofferenza estrema”. All’equipaggio il ringraziamento per la “dedizione” e per essere “luce nel buio più disumano”. Ieri ha suscitato commozione la morte, per gli effetti della denutrizione, di un giovane eritreo sbarcato due giorni giorni fa a Pozzallo in gravi condizioni: “Ci ha detto – racconta Oscar Camps di Proactiva – che aveva 22 anni, il suo nome era Segen, eritreo, ed era stato in carcere in Libia per 19 mesi. Lo abbiamo salvato nel Mediterraneo la domenica insieme 93 persone e in Sicilia è morto per malnutrizione. Una storia terribile”.

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