Autismo, serve formazione: incontro di docenti e operatori siciliani

“I docenti sentono un estremo bisogno di formazione. Il teatro Selinus di Castelvetrano (in provincia di Trapani), che conta 300 posti, era stracolmo di docenti di ogni ordine e grado ed operatori del settore (logopedisti, assistenti alla comunicazione e all’autonomia). Da più parti si chiede conoscenza per scoprire la chiave giusta con cui seguire e leggere quelli che sono i bisogni educativi di un bambino autistico”. Lo racconta alla Dire Anna Vania Stallone, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Capuana-Pardo, per il mese di consapevolezza sui disturbi dello spettro autistico. “Spesso ci scontriamo con le famiglie che pretendono che la scuola diventi un centro di riabilitazione, ma i nostri professori sono docenti di sostegno non tuttologi, psicologi, neurologi o neuropsichiatri infantili. Possono seguire questi alunni sui bisogni, sulla didattica e l’apprendimento, anche se spesso i genitori pretendono risultati di apprendimento per cui noi ci muoviamo ma lento pede. Abbiamo il dito puntato addosso”, aggiunge la preside. Il bambino autistico “scappa dall’aula, corre per i corridoi, si denuda in classe e fa tutto quello che un minore con una forma di autismo fa. Basti notare che all’interno del nostro istituto comprensivo abbiamo piu’ di 50 bambini diversamente abili e i bambini con autismo sono in aumento in tutte le fasce di scuola: Infanzia, Primaria e Secondaria. Abbiamo un ottimo centro di neuropsichiatria infantile a Castelvetrano- conferma Stallone- e un’attenzione particolare della Asp di Trapani, che è molto avanti nella ricerca. Ormai i bambini ricevono la diagnosi già a 2 anni e mezzo e ciò facilita il docente di sostegno, che riesce ad intercettare una didattica speciale per sostenere un lento progresso nelle loro abilità”. “Abbiamo la consapevolezza di cosa significhino i disturbi dello spettro autistico- continua la dirigente scolastica dell’Ic Capuana-Pardo- il problema è che spesso questa consapevolezza non è accompagnata dai servizi. Parlo di servizi in termini di assistenze alla comunicazione, che viene erogata con 4-5 mesi di ritardo rispetto all’inizio dell’anno scolastico, di strutture, di aule per la psicomotricità e di tutto quello di cui avremmo bisogno per garantire una didattica speciale.
MANCANO I FONDI, SI PUNTA ALLA SENSIBILIZZAZIONE
La mancanza di risorse economiche disponibili non ci consente nemmeno di attrezzare i locali, le palestre e quello di cui i bambini hanno bisogno”. Da qui la voglia di promuovere due giornate dedicate ad eventi di sensibilizzazione e formazione. “L’iniziativa è stata organizzata dalla rete interistituzionale ‘Insieme… per l’autismo’ che conta quaranta istituzioni, tra cui 7 scuole di Castelvetrano e Campobello di Mazara e tutte le fasce di scolarità: i circoli didattici, gli istituti comprensivi, il polo liceale, l’istituto professionale e commerciale, l’istituto alberghiero, gli istituti superiori del primo ciclo di tutta la città di Castelvetrano. Si sono aggiunte poi- continua Stallone- tutte le associazioni del territorio: dal volontariato ai club di service, dalla Pro loco ai centri di riabilitazione, con il patrocinio del Comune di Castelvetrano e dell’assessorato regionale alla Salute. Fa parte della rete anche l’Asp 9 di Trapani, mentre la scuola capofila è proprio l’istituto comprensivo Capuana-Pardo”. Il 4 aprile “abbiamo promosso una mattinata di sport e integrazione dal titolo ‘Un calcio in blu’ nello stadio comunale Paolo Marino- precisa Stallone- dove si sono disputate sia delle quadrangolari di calcio tra bambini della primaria con minori anche diversamente abili, che delle quadrangolari di calcio tra alunni delle scuole secondaria di secondo grado e gli operatori sanitari (il Tribunale per i Diritti del Malato dell’Ospedale di Castelvetrano, la Protezione civile e la Croce rossa italiana). Il 5 aprile- prosegue la preside della scuola capofila della due giorni- la manifestazione di sensibilizzazione si è spostata nelle piazze della città con laboratori esperienziali, un teatrino delle marionette, percorsi di psicomotricità, di pittura, manipolazione, pasta di sale, colori, musica e danza. Una grande festa in blu che si è conclusa con una sfilata ricca di cappellini blu e palloncini, che ha marciato da un capo all’altro della città. Infine, il pomeriggio è stato dedicato alla formazione dalle 16 alle 19 al teatro Selinus sul tema ‘Autismo: un approccio sistemico’, a cui hanno partecipato quattro relatori: Paolo Pace, dirigente di neuropsichiatria infantile della Asp 9 distretto di Castelvetrano; una docente specializzata nel sostegno, Tiziana Di Cola; Nicolò Coreo, psicologo dell’associazione Aias di Castelvetrano; e infine Magda di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell’istituto di Ortofonologia (IdO)”, ha concluso Stallone. “Avevamo intenzione di raggiungere degli obiettivi- spiega alla Dire il neuropsichiatra infantile Paolo Pace- realizzare dei facilitatori di comunicazione. Queste associazioni hanno contribuito a creare un teatrino di burattini. Crediamo in questa forma di comunicazione per quanto riguarda la sindrome autistica e seguiamo l’approccio evolutivo dell’Istituto di Ortofonologia (IdO)”. Con l’IdO “stiamo organizzando entro luglio un corso di formazione di 120 ore destinato agli operatori sanitari e scolastici sull’approccio evolutivo per il trattamento dell’autismo. Un altro obiettivo- conclude Pace- riguarda la terapia multisistemica in acqua (metodo TMA), perchè l’acqua è un facilitatore cinetico della comunicazione. Abbiamo esperienze nel privato molto positive”.
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