“Le voci di Librino”: Catania Lab dà voce alle periferie

Un talk radio live ha dato voce ai ragazzi del liceo musicale ‘Angelo Musco’ di Librino, quartiere a sud-ovest della periferia di Catania. L’evento è stato parte del progetto ‘Le Voci di Librino’, promosso dall’associazione Catania Lab in collaborazione con il Comune etneo e la presidenza del Consiglio dei ministri, che ha dato l’opportunità ai partecipanti di raccontarsi e raccontare il quartiere in cui vivono. L’incontro, condotto dal giornalista siciliano Gianluca Reale, si è svolto nel teatro della scuola con gli studenti e i docenti coinvolti in un dialogo diretto con gli ospiti: il cantautore catanese Mario Venuti che, qualche anno fa, a Librino ha girato il video clip del brano ‘Il ventre della città”, e Ciro Corona, fondatore e presidente dell’Associazione Resistenza Anticamorra che, con la cooperativa (R)esistenza, gestisce il Fondo Rustico ‘Amato Lamberti’, primo bene agricolo di Napoli a essere stato confiscato alla mafia. “Per gli alunni, partecipare al progetto è stato molto costruttivo- ha spiegato la dirigente scolastica Cristina Cascio- hanno fatto esperienza all’interno della radio, cogliendo le opportunità di un futuro lavoro in quest’ambito. E’ stato, inoltre, un momento di crescita per loro, per rafforzare la propria autostima e sentirsi più sicuri nel rapporto verso l’esterno, relazionandosi e confrontandosi con persone ed enti al di fuori dei soliti contesti di riferimento”. Ciro Corona ha scherzato con il pubblico: “Tra palazzi di cemento e viali, sembra di stare a Scampia. I nostri quartieri si somigliano un po’ tutti, paghiamo lo scotto di 30 anni di malgoverno”. Corona è nato e cresciuto a Scampia (Napoli) e ha deciso di restarci a vivere: “E’ nel mio quartiere che voglio restare tutta la vita. Rimango per riscattare il territorio. La camorra l’avevo dentro casa, tra i miei parenti, ma i miei genitori sono sempre stati persone oneste e mi hanno dato l’opportunità di studiare e di crescere bene. Noi oggi abbiamo il dovere di costruire il bene, di fare rete con la parte buona e sana della politica, con le forze dell’ordine”. Il fondatore dell’Associazione Resistenza Anticamorra ha raccontato di come il quartiere napoletano sia cambiato negli ultimi decenni e abbia voltato pagina con una netta riduzione dello spaccio di stupefacenti e con la nascita di circa 120 associazioni che operano sul territorio”. Una realtà, per certi versi, simile a quella di Librino, in cui non manca la creatività tra iniziative culturali e artistiche che la attraversano già da diversi anni. 
 
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