Sanità, ministro Grillo: “Ddl per aggressori medici e operatori sanitari”. Nuovo allarme dopo aggressione al ‘Vittorio Emanuele’

E’ in arrivo un ddl per inasprire le pene nei confronti di chi aggredisce medici e personale sanitario. Lo annuncia il ministro della Salute Giulia Grillo.
“L’ennesimo, gravissimo episodio di violenza nei confronti di una dottoressa accaduto al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania – sottolinea Grillo – desta nuovo sconcerto e grande preoccupazione. Purtroppo non sono casi rari
e isolati, sta diventando ormai una pericolosa costante che non ha e non puo’ avere spiegazioni in qualsiasi modo accettabili. Questo grave fenomeno mi aveva i già convinta della necessita’ di un intervento legislativo. Presenterò presto un ddl, che stiamo valutando col ministero della Giustizia, che va nella direzione di un inasprimento delle pene per le violenze commesse nei confronti del personale sanitario. E stiamo valutando gli interventi necessari per la sicurezza sul lavoro. Inoltre, come ministero della Salute siamo in contatto col ministero degli Interni per rafforzare la vigilanza delle forze di polizia negli ospedali e nelle strutture sanitarie più a rischio”.
L’aggressione e’ scattata quando il medico, di fronte all’insistenza dei pazienti, ha chiesto che venissero rispettati i turni. La donna che ha tentato di colpirla e’ stata denunciata mentre la dottoressa ha 3 giorni di prognosi per stato d’ansia.
Sull’episodio è intervenuta con una nota la segreteria regionale dell’Anaao Assomed, che esprime “solidarietà alla collega”. “Assistiamo – afferma il segretario regionale Antonio Palermo – all’ennesimo episodio di violenza al Pronto Soccorso del Vittorio Emanuele di Catania. Non intendiamo restare spettatori inermi nei confronti delle continue e ripetute aggressioni al personale sanitario, chiamato a svolgere il proprio lavoro”. “Responsabilità strutturali, mancata vigilanza, carenza di organico, mancanza di rispetto nei confronti degli operatori sanitari: poco importano le motivazioni. E’ inconcepibile che un professionista vada a lavorare e debba rischiare la sua incolumità. Bisogna dire basta”. “Chiediamo – conclude – l’intervento del prefetto e del sindaco ed un incontro urgente per definire gli interventi necessari per la tutela della salute del personale che esercita nei Pronto Soccorso”.

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