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Trentanove persone, titolari di altrettanti profili Facebook, rischiano di finire a giudizio con l’accusa di avere offeso il presidente della Repubblica: il sostituto procuratore di Palermo Gery Ferrara ha ricevuto dalla Digos le identificazioni degli autori delle minacce e degli insulti rivolti a Sergio Mattarella il mese scorso, dopo che il Capo dello Stato aveva affidato l’incarico per la formazione del Governo a Carlo Cottarelli. La Procura, con il coordinamento dell’aggiunto Marzia Sabella, sta procedendo all’iscrizione di tutti gli identificati nel registro degli indagati e potrebbe chiedere anche il giudizio immediato, per l’evidenza della prova. Tre di essi erano già finiti sotto inchiesta: Manlio Cassarà, palermitano, che aveva fatto riferimenti offensivi all’omicidio di Piersanti Mattarella, fratello di Sergio; Michele Calabrese e Eloisa Zanrosso, anche lei autrice di un commento offensivo sull’ex presidente della Regione Sicilia, ucciso nel 1980. I reati ipotizzati sono l’attentato alla libertà e offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica.
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