Migranti, le domande di Palazzotto (Leu) al ministro Salvini sulla vicenda Open Arms

“Il Ministro dell`Interno intende chiarire sulla base di quali elementi e di quale prova ha dichiarato che la notizia diffusa dalla Open Arms fosse una falsa notizia? E quale sarebbe la `fonte terza` a cui si riferiva il ministro Salvini quando sosteneva di avere delle prove certe per confutare la tesi della Open Arms e del deputato Palazzotto?”. Sono alcune della domande che Liberi e Uguali con Erasmo Palazzotto, appena rientrato in Italia dalla missione nel Mare Mediterraneo rivolge al Presidente del Consiglio dei ministri e ai titolari dei ministeri dell’Interno, dei Trasporti, degli Affari Esteri e della Difesa. “Il ministro Salvini intende chiarire – prosegue il parlamentare di Leu – se ha sentito direttamente o indirettamente le autorità libiche nelle ore successive al ritrovamento dei corpi da parte dell’Open Arms? Il ministro Salvini intende fornire elementi circa l`impiego di oltre 10 ore per individuare un porto di sbarco per la Open Arms e sulla base di quali motivazioni è stato individuato come porto di sbarco Catania? Il governo italiano intende accertare – insiste Palazzotto – se la Guardia Costiera italiana abbia ricevuto una chiamata dal gommone dei migranti in condizioni di difficoltà quella sera? Corrisponde al vero quanto emerge dalle dichiarazioni dal comandante della nave Astral dell’Ong Open Arms che sostiene di avere ascoltato nelle comunicazioni via radio tra il mercantile Triades e la Guardia Costiera Libica che la posizione del gommone fosse stata fornita dalla Guardia Costiera italiana? Durante le 10 ore di comunicazioni tra il Triades e la Guardia Costiera libica, la Guardia Costiera italiana era a conoscenza della situazione generatasi e perché non ha emanato alcun avviso come consuetudine?”. “Infine il governo italiano – conclude Palazzotto – è in possesso dei dati relativi alle imbarcazioni che sono transitati nel tratto di mare del ritrovamento la notte tra il 16 ed il 17 luglio o comunque intenda reperirli tramite la Guardia Costiera o la Marina Militare e se non ritiene che questi dati debbano essere resi pubblici per permettere di individuare esattamente i responsabili di questa tragedia? E quali sono nel dettaglio le attività che svolge la Nave Caprera della Marina Militare nel Porto di Tripoli e se tra queste rientra il coordinamento delle attività di soccorso della Guardia Costiera Libica?”

Riguardo l'autore Corriere Etneo

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