Catania, palombari della Marina rimuovono ordigni bellici: bonifica chiesta dalla Prefettura

Cinque pericolosi ordigni esplosivi risalenti alla Seconda guerra mondiale sono stati rimossi nel litorale di Catania dai palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare, in servizio presso il Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi di Augusta. La Prefettura di Catania, informata dalla Capitaneria di Porto de[sg_popup id=”7489″ event=”inherit”][/sg_popup]l ritrovamento di potenziali ordigni, aveva richiesto un intervento di bonifica d`urgenza al Gruppo Operativo Subacquei per ripristinare le condizioni di sicurezza delle aree dove erano stati rinvenuti tali manufatti. L’attività è stata effettuata grazie alla segnalazione di un bagnante che ha visto, a 40 cm di profondità ed a pochissima distanza da uno stabilimento balneare, degli oggetti la cui forma poteva essere ricondotta a quella di un proiettile. I palombari hanno così individuato e rimosso quattro proiettili medio calibro ed una bomba a mano italiana tipo “SRCM”, che giacevano inesplosi da oltre 70 anni in quelle acque. Gli ordigni sono stati quindi rimorchiati in una zona individuata dall`Autorità Marittima, dove sono stati distrutti. “Mi preme raccomandare alle persone in vacanza al mare, che dovessero imbattersi in manufatti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, di non toccarli o manometterli in alcun modo, perché potrebbero essere molto pericolosi. Quello che è doveroso fare è denunciarne immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, affinché possa essere richiesto il nostro intervento”, ha dichiarato al termine dell`operazione il tenente di vascello Marco Presti, comandante del Nucleo S.D.A.I. di Augusta. Lo scorso anno i palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 22.000 ordigni esplosivi residuati bellici, mentre dal 1 gennaio 2018 ne hanno già neutralizzati 23.811 dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 33.570 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch`essi rimossi e distrutti.

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