“Nessuno si salva da solo”: è stato questo principio a ispirare la mossa a sorpresa di ieri, messa a punto da Lega e Udc, che ha visto eleggere alla presidenza di due commissioni (la 1^ e la 4^) due consiglieri politicamente riferibili al sindaco D’Agate (Caruso e Politi). Un altro presidente, Vincenzo Mazzeo, viene dall’area non governativa che fa riferimento all’ex candidato Monteleone. La scelta dissonante, rispetto a quanto fissato solo sulla carta, pone adesso un problema serio all’interno della maggioranza consiliare che conta ben 15 rappresentanti. Dalle presidenze restano fuori Forza Italia, Azione Civica e Adrano Attiva. Al presidente del consiglio Aldo Di Primo i rappresentanti delle liste escluse hanno chiesto di convocare una riunione urgente per chiarire le ragioni del bailamme che sembra disegnare nuovi equilibri politici. Contro Di Primo c’è già chi preannuncia una battaglia che potrebbe portare alla richiesta di dimissioni “per non essere riuscito – spiega uno dei componenti della maggioranza – a tenere unita la maggioranza in un momento così importante”.
Non sono escluse, inoltre, le dimissioni di alcuni consiglieri dalle commissioni come ha fatto ieri il consigliere di Forza Italia Carmelo Monteleone.
Per il sindaco D’Agate, quanto successo ieri “non ha nulla di organizzato”. “Sono stati accordi volanti – spiega il primo cittadino – che non hanno alcun carattere politico. Si è andati a ruota libera. E’ chiaro che non si tratta di avere la presidenza di una o più commissioni. A me non sfugge che devo confrontarmi con tutto il consiglio comunale, altrimenti so di non avere grandi chance”.
Esplicito fino alla sfrontatezza l’ex deputato regionale Fabio Mancuso che alla “strambata” di ieri dà un significato inequivocabile.
“Al sindaco e a chi governa – spiega Mancuso – abbiamo voluto dimostrare che noi siamo equilibrati. Una situazione delicata, com’è quella che attraversa il Comune di Adrano, si può affrontare condividendola. Stiamo lavorando affinché il sindaco si metta in testa che il consiglio comunale è il centro del futuro di questa città”.
La “sorpresa” di ieri, in sostanza, è un messaggio esplicito rivolto a chi governa a condividere le responsabilità. E il Bilancio, ancora da approvare, sembra essere il punto di partenza.
“Il Bilancio – continua Mancuso – è il punto centrale del futuro di questa città. Su quello Consuntivo si dovrà chiarire come ridare indietro, entro il 31 ottobre, 5 milioni di euro non versati alla Regione. Sul Preventivo vogliamo sapere cosa vuole fare il sindaco. Non pensi di sminuire il ruolo dei consiglieri. Deve avere un programma chiaro che noi tutti vogliamo conoscere. Per incassare i 18 milioni di euro della Tarsu, per esempio, pensa ad una formula? Una idea di come incassare i soldi, per esempio gli oneri di urbanizzazione, questo sindaco deve averla. Perché se non incassa denaro, il Comune è morto. Noi diciamo ‘Siamo qua’ e vogliamo dimostrare che nessuno si tira indietro. Stiamo a vedere cosa ha intenzione di fare”.
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