Caltagirone, si recupera la “masseria della mafia”: bene confiscato al boss Rampulla

Si chiama “Testimoni di terre liberate” il progetto approvato dalla Giunta municipale con il quale il Comune di Caltagirone partecipa all’avviso pubblico, con procedura valutativa a sportello, per l’individuazione di interventi di recupero e rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata, previsti dalla Regione siciliana nell’ambito del Pon Legalita’. Il progetto, redatto dall’Ufficio tecnico comunale – importo 1.337.565 euro – prevede il recupero e la rifunzionalizzazione della masseria Bongiovanni, bene confiscato alla mafia che rientra fra gli immobili affidati in concessione gratuita per 20 anni, lo scorso gennaio, alla Caritas diocesana, individuata dopo selezione pubblica per la gestione dei beni che l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata (Anbsc) ha trasferito al Comune. Si tratta di terreni agricoli, per circa 32 ettari, con annessi fabbricati rurali. I fondi e i fabbricati in questione si trovano in località Renelle – Bongiovanni e sono i beni confiscati in applicazione della legge contro la criminalità organizzata a Sebastiano Rampulla. La Caritas contempla un investimento di 1.116.000 euro (fondi propri per 200 mila, gli altri da acquisire attraverso finanziamenti pubblici e le entrate riconducibili alla ripresa dell’azienda agricola), finalizzati alla riattivazione dell’uliveto, del vigneto e del mandorleto, al recupero dei fabbricati con la realizzazione di un palmento e l’avvio di varie attività sociali. Previsto l’impiego di una decina di operai. Il progetto “Testimoni di terre liberate” si inserisce in questo contesto di azioni. “Ci stiamo concretamente adoperando – sottolinea il sindaco Gino Ioppolo – affinchè questi beni possano finalmente essere utilizzati secondo una funzione altamente sociale e produttiva, con numerose ricadute positive, comprese quelle di carattere occupazionale, per la nostra comunità”. 
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