Biancavilla, “Ambulanza della morte”: doppio rinvio davanti al Gup, parti civili ammesse

Doppio posticipo per decidere sul rinvio a giudizio degli imputati dell’operazione “Ambulanza della morte”, Davide Garofalo (in carcere dal 21 dicembre scorso) e Agatino Scalisi, a piede libero. Domani – giovedì 25 – dopo la discussione del difensore di Garofalo – avv. Turi Liotta – il Gup Giovanni Cariolo si pronuncerà sul rinvio a giudizio.
Rinviata al 4 aprile del prossimo anno, invece, la decisione per l’altro imputato, Agatino Scalisi, che tramite il proprio legale – avv. Antonino Tomaselli – ha scelto il rito abbreviato.
La vicenda è emersa grazie ad una serie di servizi nel programma “Le Iene” di Italia 1.
Dentro l’ambulanza, secondo quanto ha riferito un testimone chiave, il “barelliere” praticava la puntura d’aria in vena al malato terminale provocandone così la morte per embolia gassosa.
La pubblica accusa ipotizza responsabilità ben precise dietro la morte di almeno quattro pazienti: Salvatore Gagliano, Agatina Triscari, Salvatore Cadile per Davide Garofalo, Maria Giardina per Agatino Scalisi.
Il business generato dall’Ambulanza della morte, secondo l’accusa è da collegare alle attività illecite del clan mafioso Mazzaglia-Toscano-Tomasello di Biancavilla e del clan Santangelo-Taccuni di Adrano, considerati entrambi articolazioni della famiglia catanese Santapaola-Ercolano.
Sono state ammesse alla costituzione di parte civile nel processo l’Azienda sanitaria provinciale, il Comune di Biancavilla, il Codacons, l’agenzia di pompe funebri Arena di Biancavilla, e alcuni parenti dei malati terminali coinvolti nell’inchiesta.

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