Adrano, il Bilancio è la prima grana di D’Agate. Pellegriti: “Senza un vero confronto tutti a casa”

bilancio Adrano

La corsa in solitaria e silenziosa del sindaco di Adrano D’Agate non piace affatto alla maggioranza consiliare che, sulla carta, con 15 consiglieri su 24 ha il potere di dare il via libera o meno agli atti più importanti. A partire dal Bilancio, strumento principe che indica la rotta che l’amministrazione vuol perseguire.

Nel corso dell’ultima seduta consiliare, la richiesta di approvare una “pregiudiziale” sui conti di alcuni capitoli di spesa ha fatto scattare l’allarme. Carmelo Pellegriti (Udc), veterano tra i consiglieri comunali ed esponente di punta della maggioranza in consiglio, non esclude l’opzione dolorosa di non votare il Bilancio, pur sapendo che ciò comporterebbe la decadenza del Consiglio stesso e, forse, della stessa amministrazione (in tal senso ci sono diverse interpretazioni).

“Personalmente non ho questo tipo di preoccupazione, – spiega al Corriere Etneo – preferisco fare una cosa per bene anziché riscaldare la poltrona. Mi chiedo, però, se si è pronti ad affrontare una nuova campagna elettorale. Se ci fosse una maturità politica, parleremmo d’altro. Ma oggi questa maturità non la vedo”.

Pellegriti spiega cosa la maggioranza consiliare si attende in maniera concreta dal sindaco D’Agate.

“A noi – sottolinea Pellegriti – servono le linee programmatiche di mandato, per capire se l’amministrazione va avanti nel solco tracciato dall’ex sindaco Ferrante che ha adottato, lo ricordo, un piano di riequilibro pluriennale. Non sono fesserie, perché da quello si capisce cosa i nuovi amministratori vogliono fare da grandi.

“Il Bilancio – aggiunge il consigliere comunale – è uno strumento partecipato, a meno che non pensano di fare alzare la mano ai consiglieri senza dare spiegazioni ad alcuno. Vedo molta approssimazione. Quando ho chiesto le linee di mandato sembravano tutti cadere dalle nuvole, a partire dal sindaco”.

L’invito pressante rivolto all’amministrazione dalla maggioranza consiliare è di uscire dal bunker per affrontare un percorso condiviso. Ciò che, a dire il vero, D’Agate ha sempre detto di voler fare.

“Peccato lo abbia detto solo a parole – continua Pellegriti – poi ci tocca leggere sul Corriere Etneo, senza che ci sia stato detto nulla, che l’amministrazione vuole revocare la transazione con Enel Sole. Con l’Acoset, per fare un altro esempio, senza informare nessuno hanno tolto l’incarico ad un legale per presentare ricorso al Tar per una causa di 450 mila euro. Ecco, ciò che noi ci aspettiamo è una indicazione chiara su alcuni punti della vita amministrativa: Piano di riequilibrio, transazione Enel Sole e Prg, per indicare quelli più importanti. Sul piano regolatore c’è un silenzio assordante, nessuno ne parla.

Stando così le cose, non è che se andiamo tutti a casa la situazione cambi molto. Se il Bilancio, come pare, è lo stesso del sindaco precedente, noi non lo votiamo. Quanto al fatto che la sua mancata approvazione può nuocere ai precari in attesa di stabilizzazione, dico che sono tutte fesserie. Senza l’approvazione il Commissario ad acta darà una ulteriore proroga. Se poi non sarà di nuovo approvato si va verso lo scioglimento: del consiglio oppure del consiglio e di tutta l’amministrazione”.

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