Paternò, convegno su “Giustizia giusta”: l’altro punto di vista

Misure di Prevenzione antimafia, limiti e proposte normative. E’ questo il titolo del convegno che si è svolto ieri – lunedì 26 novembre – nella Chiesa di Cristo al Monte, ospiti della Famiglia Ciancio, sull’acropoli di Paternò.

Organizzato dall’associazione Muoviti Paternò e dall’Associazione Forense Paternò e moderato da Debora Borgese.

A portare i saluti, il sindaco Nino Naso, il consigliere comunale Anhony Distefano oltre che a Francesco Mascali

e Maria Grazia Pannitteri in rappresentanza delle associazioni organizzatrici.

L’obiettivo dell’incontro era riflettere sulle proposte di modifica delle “misure di prevenzione antimafia” sostenute dal Partito Radicale.

In questo senso si stanno raccogliendo le firme in varie città d’Italia.

I relatori – l’avv. Enrico Trantino, l’on. Gaetano Galvagno con Pietro Cavallotti e Massimo Niceta – hanno illustrato le loro ragioni.

In questo senso il deputato regionale Gaetano Galvagno si è fatto promotore all’Assemblea Regionale Siciliana di istituire un Osservatorio Regionale per le misure di prevenzione antimafia, “perché non possiamo più far finta di nulla”. Le storie dei protagonisti – toccanti e surreali – si sono concluse con un unico grido. Lotta alla mafia per una Sicilia con più opportunità di lavoro.

“Perché il lavoro è l’unico deterrente alla malavita organizzata”.

L’avv. Enrico Trantino ha evidenziato, tra l’altro, che serve “una giustizia gusta” mentre l’avv. Maria Grazia Pannitteri ha evidenziato come “la legalità deve diventare uno stile di vita”.

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Riguardo l'autore Francesco Finocchiaro

Architetto vitruviano. Credente convinto e appassionato delle religioni. Vive il suo lavoro come una grande passione . Esplora gli innumerevoli paesaggi dell’arte: dalla poesia al giornalismo, dall’architettura alla grafica, dalla comunicazione alle strategie urbane. Docente di storia dell’arte e filosofo dell’abitare. Convinto sostenitore del futurismo e che l’innovazione ha le sue radici nella memoria. Vorace lettore di Papa Francesco, di Pablo Neruda, Lucía Etxebarria e Omero. Vive l’architettura come un Pitagorico, in forma mistica e monastica come il suo architetto preferito, Peter Zumthor.

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