Adrano, Currao: “Ancora in tempo per il finanziamento”. Ma il sindaco non lo sa

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Partecipa sì, partecipa no. Ieri il Corriere Etneo ha dato notizia di un finanziamento sfumato, per il Comune di Adrano, a causa della mancanza del piano urbano della mobilità.

In una lettera che qui pubblichiamo, l’assessore Currao spiega che il Comune parteciperà al bando – sebbene con scarse probabilità di farcela – avendo dalla sua un “piano equivalente” che può sostituire il piano urbano della mobilità.

Prima di correggere il Corriere Etneo, però, l’assessore Currao avrebbe dovuto informare il sindaco D’Agate che in Consiglio comunale ha annunciato che a questo bando il Comune non avrebbe partecipato.

Ecco il testo della lettera dell’assessore Giuseppe Currao.

Egregio Direttore, non è corretto dare per certo ciò che è soltanto probabile. Il finanziamento per il rifacimento di piazza Sant’Agostino non è sfumato affatto, solo che le probabilità di conseguirlo sono esigue (soprattutto, se si comincia a remare contro, a tutti i livelli istituzionali).
Invero, il piano urbano della mobilità (p.u.m.) è uno strumento pianificatorio previsto dall’art. 22 l. 340/2000 (e perché in questi diciotto anni nessuna delle amministrazioni che ci hanno preceduto ha provveduto a dotare il Comune di tale piano?).
In quanto strumento pianificatorio che riguarda l’intero territorio comunale è, innanzitutto, soggetto a VAS (valutazione ambientale strategica) e, anche a causa della mancanza delle norme di attuazione di competenza del Ministero (pur previste dallo stesso art. 22), vi sono incertezze in ordine all’organo competente alla sua approvazione (ad esempio, il Comune di Agrigento ha adottato il p.u.m. con deliberazione di Giunta e, poi, lo ha definitivamente approvato con deliberazione di Consiglio Comunale – io personalmente propenderei per l’applicazione delle norme previste per la variante al PRG).
Fatta tale premessa, soltanto chi ignora la complessità dell’iter di approvazione del piano urbano per la mobilità può addebitare a questa amministrazione la responsabilità della sua mancata approvazione e di una possibile perdita del finanziamento regionale collegato alla predisposizione del p.u.m.: anche se questa Giunta avesse dato mandato per la predisposizione del p.u.m. fin dal primo giorno del suo insediamento, oggi sarebbe stato comunque impossibile avere un p.u.m. definitivamente approvato (la sola VAS normalmente richiede tempi che si aggirano intorno ai sei mesi).
Ritornando, comunque, alla delibera di Giunta, è bene precisare ancora che il bando regionale prevedeva la presenza o del p.u.m. oppure di un “PIANO EQUIVALENTE”.
Questa Giunta ha ritenuto che il Piano dei Parcheggi (che, in effetti, avevamo) potesse essere considerato un “piano equivalente”, attesa la sua ovvia incidenza sulla mobilità urbana: d’altra parte, come dice il proverbio, “tentar non nuoce” e, pertanto, bisogna plaudire all’iniziativa della Giunta che, comunque, sta tentando di conseguire il detto finanziamento.
avv. Giuseppe Currao (assessore giunta D’Agate)

 

L’assessore Currao, dopo aver letto la nostra nota di oggi – 6 dicembre – chiarisce ulteriormente:
Caro Direttore,

come un vecchio maestro di altri tempi, mi corre l’obbligo di correggerla di nuovo.

Il Sindaco, ancor prima di me (le posso assicurare), si era accorto che c’era uno spiraglio per partecipare al ridetto bando (quando io ne sono venuto a conoscenza, la proposta di delibera era stata già scritta).

Il Sindaco ha un’oratoria per iperbole: in Consiglio la frase “non potevamo partecipare, siamo fuori”, stava a significare (tenuto conto che lui era in Giunta ed aveva sollecitato il funzionario a redigere la proposta) “è difficile conseguire il finanziamento ma abbiamo voluto provarci”.

Adesso è più chiaro, gentile assessore. C’è che il linguaggio per iperbole, io non lo capisco. (n.s.)

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1 Comments

  1. Caro Direttore,
    come un vecchio maestro di altri tempi, mi corre l’obbligo di correggerla di nuovo.
    Il Sindaco, ancor prima di me (le posso assicurare), si era accorto che c’era uno spiraglio per partecipare al ridetto bando (quando io ne sono venuto a conoscenza, la proposta di delibera era stata già scritta).
    Il Sindaco ha un’oratoria per iperbole: in Consiglio la frase “non potevano partecipare, siamo fuori”, stava a significare (tenuto conto che lui era in Giunta ed aveva sollecitato il funzionario a redigere la proposta) “è difficile conseguire il finanziamento ma abbiamo voluto provarci”.

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