Sisma, nel Catanese inagibile 75% chiese e 5% scuole. Cei al Governo: “Concretizzi promesse”

La presidenza della Cei “si impegna a sollecitare il governo anche per la situazione in cui versa il Centro Italia dove le promesse di ricostruzione sono rimaste ancora inevase”. Lo si legge nel documento finale del consiglio permanente dei vescovi che si è concluso oggi. Nel dettaglio, il consiglio permanente “ha espresso vicinanza, che si tradurrà in solidarietà concreta, alle diocesi di Catania e di Acireale colpite nel periodo di Natale da scosse di terremoto che hanno compromesso pesantemente case e chiese”. Quindi la sollecitazione della presidenza Cei al governo affinché concretizzi le promesse di ricostruzione dei territori del Centro Italia colpiti dal sisma.

Sono più di 5.867, su 7.255 richieste, i sopralluoghi effettuati nei nove Comuni del Catanese interessati dal sisma di magnitudo 4.8 del giorno di Santo Stefano. “Siamo tutti consapevoli che per dare risposte celeri ai cittadini le verifiche rappresentano una priorità. Non posso che ringraziare quanti senza sosta si sono impegnati, non solo i tecnici ma ogni componente del sistema di protezione civile – dice il commissario straordinario Calogero Foti -. Ma questo importante risultato è solo un punto di partenza, non bisogna abbassare la guardia”. Venerdì prossimo a Catania il capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, farà il punto della situazione per “verificare ciò che già è stato fatto e cosa resta da fare per un rapido ritorno alle condizioni di normalità”. All’incontro saranno presenti anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vito Crimi, e il sottosegretario del ministero dell’istruzione, Salvatore Giuliano. Oltre all’edilizia privata sarà dedicata attenzione a quanto accaduto a scuole, viabilità ed edifici di culto. Sono state completate, infatti, le verifiche delle 93 scuole: 5 (5,4 per cento) sono inagibili, 26 (28 per cento) parzialmente agibili e 62 (66,7 per cento) agibili. Per quanto riguarda gli edifici di culto su 61 chiese controllate solo 15 (24,6 per cento) sono agibili, 46 (75,4 per cento) risultano inagibili parzialmente o totalmente, alcune richiedono importanti interventi.

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