Il Cavaliere generoso che ‘regala’ gambe e polmoni ai disabili: Vito Massimo Catania insignito dell’onorificenza da Mattarella

Chi, come me, ha avuto la fortuna di incrociare Vito Massimo Catania sa che sto per scrivere di un atleta e, soprattutto, di un uomo speciale che tutti gli sportivi siciliani, e non solo, ammirano.

Vito Massimo è quell’atleta che prima ti doppia con la sua falcata sicura ed elegante e, dopo avere superato il traguardo con i suoi tempi da podio, torna indietro per raggiungerti in una specialissima gara di ritorno, percorrendo il percorso all’incontrario, per incoraggiarti e portarti con il suo entusiasmo fino alla fine della tua gara.

Perché questa è la magia di una gara di ‘running’: il coraggio di partire e la fatica di gareggiare con te stesso per arrivare fino alla fine, comunque. Se c’è Vito Massimo Catania la gara si completa anche con il suo grande sostegno.

Vito Massimo Catania, dopo essere stato sul podio dei premiati di tantissime gare di varie specialità di podismo (nel 2014 ha vinto anche l’Etnatrail di 64 KM e nel 2016 la Super Maratona dell’Etna), ha deciso di smettere di gareggiare e di dedicare impegno, gambe e polmoni a chi non ha la possibilità di correre regalando ai disabili di vivere la speciale esperienza della corsa.

Insieme a Giusi La Loggia, una sua amica affetta all’età di 33 anni da atassia, una malattia neurodegenerativa che la costringe a trascorrere la sua vita seduta su una sedia a rotelle, spingendone la carrozzina, ha disputato varie gare comprese tre maratone a Palermo, Messina e Catania, percorrendo assieme più di 500 chilometri.

In questo modo l’atleta, regalbutese di nascita, è diventato il paladino dell’AISA, l’associazione per la lotta alle sindromi atassiche, con un gesto semplice: dare la possibilità, a chi non potrebbe altrimenti , di vivere l’emozione di una gara.

In questo modo, con la sua semplicità, Vito Massimo è diventato un esempio di generosità per tutti e, per questo, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha scelto tra le 33 persone, unico siciliano, insignite quest’anno del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo generoso impegno nella sensibilizzazione sul tema delle barriere architettoniche e sociali”.

Dietro una scelta che appare semplice si impone con forza un esempio di altruismo destinato ad infrangere muri di egoismi, diffidenze, incapacità a compenetrarsi nelle difficoltà di chi quotidianamente deve lottare per conquistare un minimo di condizione di vivibilità ed a superare barriere che un Paese che si dichiara civile non dovrebbe tollerare.

Vito Massimo Catania è il Cavaliere della Generosità. La sua scelta combinata con il coraggio di Giusi possono essere l’esempio da imitare per dare allo sport un occasione in più di inclusione e solidarietà.

Un esempio di cui sentiamo il bisogno per rendere le nostre città a misura di qualsiasi uomo o donna a prescindere dalle loro condizioni di salute.

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Riguardo l'autore Nicola Scalisi

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