Adrano, Procura ipotizza reato di corruzione elettorale aggravato dal metodo mafioso per i consiglieri Floresta e Ingrassia: accertamenti sui cellulari

La Procura catanese ha disposto un “accertamento tecnico non ripetibile” sui cellulari di due consiglieri comunali di Adrano: Federico Floresta, 42 anni, e Maria Grazia Ingrassia, 35. Identico accertamento nei confronti di Antonino Furnari (marito della Ingrassia), 44 anni. Viene loro contestato il reato di corruzione elettorale aggravato dal metodo mafioso. Quattordici gli indagati. I fatti sotto esame riguardano le ultime elezioni amministrative, svoltesi nel giugno dello scorso anno. A quell’appuntamento elettorale i due consiglieri Floresta e Ingrassia ottennero un pienone di voti:597 a Federico Floresta e 479 a Maria Grazia Ingrassia. Consensi che confluirono nella lista “Adrano Attiva” che appoggiava la candidatura dell’allora candidato sindaco Aldo Di Primo. Quest’ultimo, sostenuto da numerose liste, andò al ballottaggio contro il candidato D’Agate (l’attuale sindaco di Adrano), risultato poi vincente nel “duello” elettorale. Il “pettine fino” al quale stanno passando le posizioni dei due consiglieri comunali riguarda i contatti finalizzati all’ottenimento dei consensi elettorali. Ai tre, secondo quanto si legge nel procedimento, l’1 febbraio scorso sono stati sequestrati i cellulari “…per procedere alla copiatura del contenuto degli apparecchi in questione”.
Tramite il loro legale, l’avv. Salvatore Burzillà, Floresta e Ingrassia hanno diffuso questa nota:
“I due consiglieri comunali di Adrano, Federico Floresta e Maria Grazia Ingrassia, attraverso il loro difensore l’avvocato Salvatore Burzillà, manifestano “piena fiducia nel lavoro che sta svolgendo la Magistratura. I due consiglieri sin da subito si sono resi disponibili con gli Inquirenti confidando nell’accertamento della verità dei fatti. Sono, inoltre, certi che l’inchiesta giudiziaria dimostrerà la loro assoluta estraneità ai fatti in contestazione”.
L’inchiesta della Procura di Catania rischia di avere effetti dirompenti sul piano politico oltre che su quello penale.
Gli altri indagati sono Valentina Astone, Salvatore Condorelli, Lucia Gatto, Gino Giangreco, Eugen Graciun, Vincenzo Scalisi, Angelo Paratore, Maria Grazia Russo, Giuseppe Pignataro, Maria Grazia Pignataro, Rosaria Scalisi.

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