Adrano, l’inchiesta sul “voto corrotto” scuote la città. Floresta: “Totale estraneità ai fatti”

 

Ad Adrano ha destato sorpresa e scalpore la notizia del procedimento penale avviato dalla Procura di Catania nei confronti di due consiglieri comunali – Federico Floresta e Maria Grazia Ingrassia della lista Adrano Attiva – e di altre 12 persone. L’accusa è di corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso. I reati contestati sarebbero stati commessi nel corso della tornata elettorale amministrativa del giugno 2018.
L’esigenza di dar corso ad un “accertamento tecnico non ripetibile” ha fatto trapelare la notizia. I telefoni cellulari di Floresta, Ingrassia e Antonio Furnari (marito di quest’ultima) sono stati sequestrati l’1 febbraio scorso per essere sottoposti agli accertamenti tecnici richiesti, l’acquisizione – cioè – dei dati in essi contenuti.
Ieri sulle pagine social della propria ‘community’ Adrano Dreamers, il consigliere Federico Floresta – amministratore del gruppo – ha pubblicato un intervento per rendere nota la vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto assieme alla consigliera Ingrassia.
“Buonasera amici di Adrano Dreamers – ha scritto Floresta – stasera vi devo dare una notizia non piacevole. Purtroppo ho appena appreso la notizia che ci sono delle indagini in corso sulla mia persona e la Ingrassia relativamente ad alcuni presunti reati elettorali. Da tempo sentivo girare delle voci, ma oggi purtroppo hanno trovato conferme. Mi sento sicuro di poter dimostrare la mia totale estraneità ai reati contestati. Invece per quanto riguarda i fatti specifici in questione ancora lì sconosco. Siamo ancora nella fase delle indagini preliminari. Ho voluto informarvi prima io, per la stima che nutro verso gli appartenenti a questo gruppo. Da oggi mi occuperò con impegno massimo per dimostrare la mia totale estraneità ai fatti in questione. Vi ringrazio per gli attestati di stima che mi state facendo pervenire”.
Al post di Floresta seguono centinaia di messaggi di stima e incoraggiamento.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Adrano Angelo D’Agate: “Apprendiamo, da notizie giornalistiche, che due consiglieri del Comune di Adrano, appartenenti alla lista “Adrano Attiva”, siano indagati per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso.
La Magistratura farà luce su queste vicende. Ancorché la nostra presenza sia culturalmente e politicamente distante da queste pratiche, è utile ribadire la nostra fiducia nelle Istituzioni Repubblicane, nella convivenza civile e democratica.
Ad Adrano, se la vela trema, la mano sul timone è sicura. Guardiamo altrove, con fiducia”.
L’inchiesta sul “voto corrotto” alle comunali di giugno di Adrano è ancora nella fase iniziale.
La configurabilità del reato di “corruzione elettorale”, previsto dall’art. 86 d.P.R. n. 570 del 1960, richiede un preciso “patto” tra l’elettore ed il candidato (o chi per esso) in funzione del voto da esprimere in relazione ad una determinata e prossima competizione elettorale.

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