SS. 284, il Comitato pro-raddoppio torna riunirsi ad Adrano: incontro con addetti logistica e trasporti

 

Il Comitato cittadino pro-raddoppio SS. 284 torna a riunirsi ad Adrano. Venerdì 22 febbraio, alle ore 17.00, presso il Palazzo Bianchi – sede di rappresentanza del Comune – si terrà un incontro con gli addetti del settore della logistica, dei trasporti e del commercio, assieme ai rappresentanti dell’associazione Nuovi Orizzonti Sicilia.
A distanza di poche settimane, è il secondo incontro che il Comitato tiene ad Adrano per fare il punto sul progetto di raddoppio delle corsie della SS. 284 da Paternò ad Adrano.
I responsabili dell’Anas hanno indicato la soluzione ‘mista’: raddoppio cioè da Paternò a Biancavilla e ampliamento da Biancavilla ad Adrano. La spesa prevista è di circa 160 milioni.
“Visionata con attenzione – ha spiegato il presidente del Comitato Benedetto Torrisi, docente universitario di Statistica economica – tutta la documentazione che ci è stata resa disponibile in occasione dell’incontro tenuto con l’Anas a Biancavilla e abbiamo scoperto le ragioni che supportano la nostra tesi, cioè che pesando il tutto in tema di sicurezza stradale la SS. 284 deve essere raddoppiata certamente sino ad Adrano”.
ll Comitato pro-raddoppio ha analizzato i flussi dei veicoli nei tratti di strada interessati. Tutto ciò alla luce anche delle giustificazioni addotte dall’Anas circa la probabile soluzione da adottare. In realtà, hanno spiegato i rappresentanti del Comitato le soluzioni indicate dall’Anas sono due. La prima è quella che conosciamo, costo 160 milioni, la seconda prevede invece il raddoppio fino ad Adrano e ha un costo di 231 milioni.
L’assessore regionale alle Infrastrutture Falcone ha preannunciato la convocazione di un tavolo tecnico con i vertici di Anas: «Il Governo Musumeci – ha spiegato Falcone – intende fare tutti gli approfondimenti tecnici e finanziari che la proposta del raddoppio fino ad Adrano rende necessari. Apriremo in concreto la discussione con Anas affinché l’ipotesi venga valutata attentamente, trovando soluzioni economico-progettuali adeguate e scongiurando l’ingiustificabile penalizzazione di un territorio così vitale e produttivo».

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