Paternò, la nomina dei nuovi assessori come una pentola a pressione: il No di Mannino a Rau in giunta

Come una pentola a pressione giunta al punto limite. La questione dei nuovi assessori da nominare nella giunta Naso, con le caselle lasciate libere dall’uscita di Pennisi e Motta, pare non più rinviabile, come invece è avvenuto sino ad ora. Naso s’è preso qualche settimana ancora, dopo Carnevale, e nel frattempo nomi, voci e indiscrezioni continuano a popolare lo scenario politico locale. I nomi dei papabili che circolano ormai da tempo sono quelli di Gentile e Rau. Gli amici di quest’ultimo rispettano la consegna del silenzio e attendono fiduciosi che la nomina sia presto fatta. Non vogliono credere alla voce velenosa, messa forse in giro ad arte da chi mira a far saltare i nervi a qualcuno, che sul nome di Rau ci sia il veto da parte del vice sindaco Mannino, ex compagno di ventura di Rau ormai in rotta di collisione con quella frangia di ‘Paternò On”. La frattura data ormai mesi addietro ed è legata al mancato sostegno dell’area Mannino alla candidatura regionale di Rau. Nel bloc notes dei più attenti osservatori di politica, si sottolineano alcune assenze dal Consiglio comunale di un paio di consiglieri vicini a Mannino come indicative di un certo disagio.
E’ fuori discussione che tutta l’area ‘Paternò On’ sia sottostimata in giunta. La lista ottenne alle amministrative oltre 3 mila voti e ha un solo rappresentante nel governo cittadino. Uno squilibrio evidente se si pensa che in giunta c’è anche l’assessore Calenduccia, quota Fratelli d’Italia espressione di una lista povera di consensi. Ma il ‘bilancino’, ‘digiamolo’, in questo caso non è stato usato perché l’assessore è assai gradito all’ex ministro e padre nobile di FdI Ignazio La Russa.
A dire il vero è proprio il nuovo assetto dentro Fratelli d’Italia a determinare alcuni malumori. Dall’area Mannino si fa notare che Rau ha aderito a FdI tanto è vero che fa parte dell’esecutivo regionale di FdI. Una sua nomina ad assessore, secondo questa ipotesi, sarebbe quindi in quota FdI e non ascrivibile a ‘Paternò On’ che ha una serie di candidati consiglieri ben piazzati da potere indicare come potenziali assessori.
I ‘manniniani’ richiamano una regola di ‘Paternò On’ secondo la quale gli assessori devono provenire dalla lista. E Rau, secondo questo ragionamento, in quella lista non solo non c’è ma ormai fa parte di un altro partito. Nemmeno Mannino, però, era in lista e quanto a nuove ‘case’ politiche, è risaputo che egli stia per aderire ufficialmente alla Lega per Salvini.
Anche il gruppo degli ormai ex di ‘Presenti Sempre’, spossessati del logo dal sindaco dopo le diatribe sorte per il suo utilizzo, è in attesa di un segnale da parte di Naso. La nomina di un proprio rappresentante in giunta è stata più volte sollecitata dal presidente dell’associazione, Giuseppe D’Amanti. Se ciò non dovesse avvenire, è probabile che quell’area prenda le distanze dal primo cittadino.
Naso, in sostanza, sulla nomina degli assessori ha un ‘cubo di Rubik’ in mano e deve fare attenzione a disporre tutte le faccette al posto giusto.
Più di ogni altra cosa, però, va notato che al momento il sindaco detiene, per così dire, il pacchetto di maggioranza delle deleghe assessoriali: Lavori pubblici, Urbanistica, Bilancio e Cultura. Agli assessori, vecchi ed entranti, restano le briciole. Contenti loro.

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