Paternò, nuovo tonfo della maggioranza Naso: in Consiglio non passa la ‘correzione’ Irpef e Tari

All’amministrazione Naso non è riuscita l’Operazione Delete di annullare in autotutela le delibere su Irpef e Tari per poi riapprovarle nel senso favorevole ai desiderata della maggioranza.

Nella seduta consiliare di ieri sera non si è raggiunto il numero legale e la seduta non è stata nemmeno aperta. Mancavano tutti i consiglieri d’opposizione e due rappresentanti della maggioranza: Barbara Conigliello e Ionella Rapisarda. Fissato l’inizio per le ore 22.00, la seduta è stata aggiornata ad un’ora dopo e poi, constatata la mancanza del numero legale, rinviata a oggi. Ma il termine del 31 marzo, per l’approvazione delle tariffe, era perentorio e oggi non servirà a niente ‘correggere’ Irpef e Tari (come del resto ha sottolineato ieri sera al microfono il presidente del Consiglio Sambataro).
Per il sindaco Naso è l’ennesimo tonfo consecutivo inflittogli dalla maggioranza-non maggioranza dei suoi consiglieri.
La decisione di ritornare sui propri passi per annullare e aggiustare le delibere Irpef e Tari ha mandato su tutte le furie il pattuglione dei consiglieri d’opposizione ma era parsa a molti l’estremo tentativo di rimettere insieme i cocci della maggioranza. Il flop del mancato raggiungimento del numero legale – com’è avvenuto qualche settimana fa, se ricordate, per l’anticipazione di cassa – impone al sindaco un ragionamento approfondito sulla reale consistenza della propria maggioranza e, di conseguenza, sul prosieguo della sua esperienza. Il rimpasto di assessori, l’ingresso in giunta di nuovi esponenti e la redistribuzione delle deleghe ha fatto esplodere malumori e contraddizioni tra i vari componenti. Tocca al titolare della ditta, il sindaco Naso, lavorare alla ricomposizione della propria maggioranza. Lo faccia subito e, soprattutto, dia una spiegazione ai paternesi del percorso che intende fare e dei compagni di viaggio che vuole avere accanto. Certo, se la compagnia di giro è quella che abbiamo visto in queste settimane, non c’è da stare allegri.

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