Paternò, gli animalisti “azzannano” Naso e rescindono il protocollo: “Sui cani randagi promesse non mantenute”

 

A Paternò l’amministrazione guidata da Nino Naso e le associazioni animaliste che da anni si occupano dei randagi dell’ ex Macello di via Fonte Maimonide sono ai f erri corti. In particolare l’Upa (Uniti per gli animali) e “Cuori Randagi”, hanno lamentato la poca attenzione mostrata dall’ente comunale verso il lavoro delle associazioni, le quali non si vedono supportate dal punto di vista economico dal Comune di Paternò. Per questa ragione hanno preso la drastica decisione di recedere dal protocollo d’intesa siglato anni addietro tra comune e associazioni animaliste in merito alla cura dei randagi. Ieri si è svolta al Palazzo comunale di zona Ardizzone una riunione tecnica convocata da sindaco per cercare di trovare una soluzione. Presenti, oltre ai rappresentanti delle due associazioni, anche quelli de “Il mio Amico” e i “Cuccioli dell’Etna”, il sindaco Naso, l’assessore Rau e il Comandante della Polizia municipale di Paternò, La Spina. Il Comune ha illustrato ai rappresentanti della associazioni gli obiettivi primari che intenderebbe perseguire nell’immediato, ossia la ricerca di nuove aree da recintare e destinare al confinamento dei randagi e stanziamento di 3000 euro per l’acquisto di crocchette. Proposte ritenute insoddisfacenti dalle due associazioni. Upa e ‘Cuori Randagi’, da anni impegnate nella lotta al randagismo nella città di Paternò- si legge in una nota stampa diffusa dai presidenti delle due associazioni ossia Giuseppe Panassidi per UPA e Massimo Anicito per Cuori Randagi- hanno annunciato la rescissione del protocollo di intesa attivo con l’amministrazione. Una scelta molto forte dettata dal fatto che, da quasi 7 anni, si sono letteralmente sostituite all’ente comunale, il quale ha disatteso ogni dovere stabilito dal protocollo.
I volontari sono stati costretti a sborsare decine di migliaia di euro annui al fine di acquistare quanto necessario alla sopravvivenza degli animali e adesso non sono più disposti a farlo. Dal 1 Giugno la responsabilità dei cani custoditi presso la struttura ex macello è in toto affidata all’ente comunale, inclusi i turni di pulizia dei box e la somministrazione di cibo e medicine.” Sull’esito dell’incontro le due associazioni hanno deciso di proseguire la protesta: “Consideriamo insufficiente la risposta dell’ente comunale, ribadiamo con forza la rescissione del protocollo d’intesa. Richiederemo all’ente quanto promessoci in sede di riunione: crocchette, antiparassitari, farmaci, prestazioni veterinarie. In caso contrario prenderemo i necessari provvedimenti.”

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