Adrano, pista ciclo-pedonale sull’ex linea ferrata: la mozione del consigliere Scardina (a tanti pare un’utopia)

Una pista ciclo-pedonale da realizzarsi nella tratta dell’ex linea ferrata della Ferrovia Circumetnea, che da anni risulta essere in stato di totale abbandono e che a breve, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe essere ceduta alla proprietà del Comune di Adrano. E’ la richiesta avanzata dal consigliere comunale Agatino Scardina (Associazione La Semina e gruppo Uniti per Adrano) con una mozione presentata il 6 giugno scorso.
L’opera vuole rappresentare solo la fase iniziale di un progetto molto più ambizioso e futuribile di innervatura di una rete di collegamento ciclabile e pedonale, che attraversi gran parte del nostro tessuto urbano, soprattutto nella parte del centro storico.

Il progetto – spiega Scardina – coniuga due fondamentali necessità: l’esigenza di interventi di qualità che ripensino e favoriscano lo sviluppo dell’inter-modalità nel trasporto delle persone all’interno del nostro nucleo urbano, decongestionando il traffico urbano; il miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente, attraverso una pianificazione urbanistica molto più democratica che ponga al centro le persone e non più l’ingombrante e pericolosa automobile. Migliorare il senso di benessere della nostra comunità è la sfida politica dei prossimi 10-20 anni, se si vuole realmente rilanciare il nostro territorio e le sue tante bellezze”.
Sui social, subito dopo la presentazione della mozione consiliare, è stato lanciato un sondaggio per dare la possibilità di aggiungere commenti o suggerimenti. “Nella maggior parte dei commenti – spiega il consigliere Agatino Scardina – si ritiene impossibile e visionario un tale progetto, molti usano la parola ‘utopia’. Ma è proprio da questa parola che voglio ripartire, con una splendida citazione dello scrittore uruguayano Eduardo Galeano: L’utopia è là nell’orizzonte. Mi avvicino di due passi e lei si distanzia di due passi. Cammino 10 passi e l’orizzonte corre 10 passi. Per tanto che cammini non la raggiungerò mai. A che serve l’utopia? Serve per questo: perché io non smetta mai di camminare.”

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