Belpasso, presentata la moneta celebrativa della ricostruzione post-eruzione 1669: l’evento a Palazzo Bufali

Coniata una moneta per ricordare l’eruzione del 1669 che distrusse Belpasso. Come ha spiegato il sindaco Daniele Motta, si tratta di una iniziativa del Comune per celebrare la ricostruzione e non l’evento che distrusse la città di “Malpasso”.
“Un grande sforzo – ha sottolineato il primo cittadino – che accomunò la nobiltà illuminata, la borghesia operosa, le risorse artistiche della Chiesa e la generosità popolare”.
L’evento è stato ricordato Palazzo Bufali in occasione dell’incontro “Belpasso batte moneta”. La moneta commemorativa, a 350 anni dalla “grande ruina, riproduce l’antico stemma di “Universitas Terrae Malpassi” da un lato e Lorenzo Bufali barone di Santa Lucia e artefice della costruzione di Belpasso, dall’altro. Ad illustrare la facciata A è stato Mimmo Cavallaro che ha sviluppato il tema: “Universitas terrae Malpassi”: disamina dello stemma del 1636 tra araldica e storia”. Mentre la facciata B è stata trattata da Alfio Di Mauro: “Lorenzo Bufali, pater patriae”, che dopo avere vissuto l’evento del 1669 e la diaspora delle popolazioni colpite, condivise l’esperienza del terremoto del 1693 legando il proprio nome alla ricostruzione e all’edificazione dell’attuale centro di Belpasso.
Nel corso dell’incontro è intervenuto anche l’assessore alla Cultura Tony Di Mauro che ha tracciato il quadro storico dell’epoca e la duplice ricostruzione del centro abitato in appena 25 anni, tra eruzione e terremoto, entrambi devastanti.
A Palazzo Bufaliè visitabile la Mostra “1669, i Bufali a Malpasso, prima e dopo” (che rimarrà aperta fino al 4 agosto ogni sabato e domenica dalle 18,00 alle 21,00, allestita grazie al contributo di studiosi e di istituzioni prestigiose (Archivio di Stato, Ingv, Biblioteche riunite “Ursino Recupero”, Soprintendenza ai BB. CC. di Catania) e arricchita dalle “Sensazioni” del maestro Barbaro Messina, che costituiscono il suo personale omaggio all’Etna dichiarato dall’ Unesco patrimonio dell’Umanità.

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