Adrano, in fila come bestie sin dall’alba allo sportello Acoset. L’on. Bulla: “E’ una vergogna, serve una proroga”

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File d’attesa sin dalle 4 di mattina, bentornato Medioevo. Davanti alla sede comunale dello Sportello Acoset di Adrano ogni giorno è un’odissea burocratica per centinaia di utenti. Altro che nomina del nuovo presidente Acoset. Per l’azienda idrica – i cui compensi di tutto il personale e dei dirigenti sono pagati dalle migliaia di utenti – quello di Adrano è un popolo cue che va trattato di conseguenza.
Il 30 giugno prossimo scade il termine per la volturazione dei contatori dei contatori. Farla entro il termine utile comporta una spesa minima, se si oltrepassa il termine – invece – tocca pagare oltre duecento euro.
Solo nelle ultime settimane, quando ‘l’assalto alla diligenza’ si è fatto tragico, ha raddoppiato i giorni di ricevimento allo Sportello aperto presso la sede del Comune di Adrano in via IV Novembre. Ma il problema non è stato risolto per nulla. Per accaparrarsi la priorità, succede che in tanti – di solito sono gli anziani – cominciano a stazionare davanti all’ufficio già sin dalle prime ore dell’alba. Chi pensa di entrare nei normali orari d’ufficio metta i conto di trascorrere la mezza giornata in attesa di essere chiamato.
In tanti, e la cosa è davvero paradossale, scelgono di andare a Catania – nella sede Acoset di Viale Mario Rapisardi – dove non ci sono file chilometriche e dove gli operatori allo sportello sono 4.
“Nei giorni in cui si parla tanto di elezione del presidente dell’Acoset – commenta indignato l’on. Giovanni Bulla, deputato regionale dell’Udc – dobbiamo assistere a queste scene che fanno arrossire di vergogna. C’è chi è interessato a ‘pesare’ le proprie quote e non ha il tempo per accorgersi di ciò che devono sopportare i cittadini.
“I vertici dell’Acoset – sottolinea Bulla – hanno il dovere di intervenire perché gli adraniti – come il resto degli utenti – pagano a peso d’oro le bollette. Il raddoppio del personale per accogliere centinaia di pratiche doveva essere predisposto mesi fa e non all’ultimo momento. Questa situazione indecorosa impone una proroga della scadenza, per consentire a quanti non possono trascorrere un’intera giornata in un ufficio pubblico di regolarizzare la loro posizione. Se necessario, su questo problema proporrò assieme ad altri deputati una interrogazione parlamentare”.

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