Catania, Ugl chiede di stabilizzare i precari della STMicroelectronics: 25 operai ‘summer job’

 

Richiamare in servizio e stabilizzare i lavoratori cosiddetti ‘Summer job’ storici, lasciati fuori inspiegabilmente in questi anni. E’ l’appello che la federazione Ugl metalmeccanici di Catania lancia alla StMicroelectronics, affinche’ riconosca l’impegno di circa 25 ex operai che hanno prestato servizio sin dagli anni 2000. “Abbiamo apprezzato nei giorni scorsi la volonta’ da parte dell’azienda di stabilizzare 128 precari storici a suggello dell’accordo sul 21° turno che, come sindacato, nel 2011 avevamo firmato, ma nel contempo siamo rammaricati perche’ non abbiamo piu’ alcuna notizia sulla possibilita’ di vedere rientrare dipendenti validi che sono stati nel tempo dimenticati”. E’ quanto ha affermato il segretario provinciale dell’Ugl, Angelo Mazzeo. “Molti loro colleghi, circa 100- ha aggiunto Mazzeo- sono stati assunti dalla 3Sun (oggi Enel green power), altri hanno trovato occupazione altrove, mentre delle oltre 20 figure storiche rimaste in attesa non siamo mai riusciti neanche a sapere le motivazioni chiare e reali che hanno condotto all’esclusione, mentre in questo periodo sono state chiamate in servizio nuove risorse umane. Qualcuno di recente ha imputato la mancata chiamata all’eta’ avanzata raggiunta (gli ex dipendenti hanno quasi tutti superato i quarant’anni), giustificazione per noi ovviamente irricevibile come se il passare degli anni fosse una colpa del lavoratore e non dell’impresa, che avrebbe potuto cosi’ continuare ad usufruire della forza lavoro gia’ ampiamente formata. Per questo auspichiamo che StM possa fare una seria riflessione finalizzata ad un ulteriore sforzo, magari in previsione del completamento dell’organico di M9, ripescando queste unita’ lavorative. Nel contempo, ci preme ancora una volta ribadire l’importanza degli investimenti (oltre a quelli gia’ effettuati sui nuovi materiali come il Carburo di sicilio e il GaN) nel polo catanese, che purtroppo sta godendo di risorse nettamente inferiori rispetto a quelle gia’ prospettate per lo stabilimento di Agrate Brianza, anche per la produzione della fetta di silicio a 12 pollici. Comprendiamo che il momento dettato dal mercato non e’ di certo semplice, ma crediamo che senza coraggiose scelte rivolte verso il futuro c’e’ il rischio che ogni sacrificio fin qui effettuato possa essere in un sol colpo vanificato, a vantaggio di altri territori. Catania ha dato tanto sino ad oggi alla StMicroelectronics, sia in termini di reale forza lavoro che di ‘know-how’, ma puo’ continuare ancora a dare se l’azienda intende proseguire la sua politica di espansione in questa citta’, dove riteniamo -ha concluso il segretario Uglm- debba essere sempre piu’ consolidata la sinergia con Regione Siciliana, Comune etneo ed Universita’ degli studi, finalizzata anche ad un ormai indispensabile rilancio dell’Etna Valley”.

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