Adrano, lottare contro il cancro dipingendo quadri: mostra di Tino Rosano in un ospedale svizzero

Vernissage nell’ospedale svizzero per il generoso artista adranita Tino Rosano, malato terminale. L’esposizione, inauguratasi il 5 agosto scorso resta aperta al pubblico fino al 30 agosto presso l’Hôpital de Lavaux, à Cully.
La mostra è stata voluta dall’artista siciliano – che da tempo lotta contro il cancro – per dimostrare a tutti che non bisogna mai abbandonare la battaglia per la sopravvivenza nemmeno di fronte a malattie incurabili.
“Questa mostra – spiega l’artista adranita – vuole rappresentare, con il suo titolo “Vivere con i colori del cancro”, la malattia che oggi colpisce senza limite di età”.
Tino Rosano, nato ad Adrano 70 anni fa, è arrivato in Svizzera nel 1970. E’ appassionato di pittura, poesia e scrittura. Gode di buona fama dove ha pubblicato diverse opere, Agatino, detto Tino, è molto conosciuto in Svizzera romanda per il suo impegno sociale nell’associazionismo italiano e nei centri culturali per la diffusione della cultura e della lingua Italiana. Ha pubblicato varie raccolte di poesie premiate in più occasioni.E’ autore di due romanzi: “Lettere mai spedite” e “Attimi di vita”.
Un grande plauso è stato espresso all’indirizzo di Rosano da molte personalità che hanno presenizato all’inaugurazione della mostra: “Si è rimesso a dipingere. Che energia incredibile!” ha commentato Stéphane Manz, direttore logistico dell’Hôpital de Lavaux. Complimenti sinceri sono stati espressi dal direttore generale della struttura ospedaliera, Rodolphe Rouillon, dalla psicologa Patricia Roh e da Vèronique Fluckiger, responsabile delle cure palliative.
Commoventi le parole utilizzate dal Console aggiunto della Circoscrizione Consolare di Ginevra, Roberta Massari, che ha definito Tino Rosano “voce instancabile della comunità italiana, anima di artista, cuore siciliano. Un esempio di vita attiva, di amore per il suo Paese e di impegno e integrazione nella società romanda”.

A Tino Rosano va l’abbraccio e l’augurio di tutti i lettori del Corriere Etneo, in particolare di tutti gli adraniti che non si sono mai dimenticati di lui. La sua combattività nell’affrontare la malattia, senza mai perdere il sorriso, sono un altissimo esempio di umanità. C’è da essere fieri ad avere concittadini così tenaci.

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