A Verona con i maestri siciliani che lavorano marmo e pietra: il paternese Cartalemi al Marmomac

La pietra lavica come ‘brand’ esclusivo della Sicilia al “Marmomac” manifestazione fieristica che si svolge da molti anni presso il polo fieristico di Verona. La rassegna si è svolta dal 26 al 28 settembre a Verona, sinonimo di industria del marmo. Si tratta di una vetrina internazionale che promuove marmi, pietre, design, sviluppo e tecnologie. Dal piccolo borgo di Sant’Ambrogio di Valpolicella, dove nel suo territorio si è sviluppata la produzione di marmo e granito, la fiera crescendo ha superato persino la rivale Pietrasanta vicina a Carrara, oggi ha assunto dimensioni notevoli divenendo punta di eccellenza di tutta la regione Veneto.
L’appuntamento fieristico richiama molti artigiani del settore: si partecipa per conoscere le nuove tendenze del design della pietra e dell’architettura e anche per aggiornarsi sulle tecnologie di lavorazione della pietra o del marmo e sulla loro evoluzione.
Verona vista con gli occhi e la passione di due esperti non ha prezzo. Pier Manuel Cartalemi artista sensibile, docente presso la prestigiosa Scuola del Marmo di Sant’Ambrogio, conoscitore profondo dei monumenti veronesi. Rocco Froiio, Docente di Restauro dei Materiali Lapidei tra i più impegnati nell’ambito della Conservazione e il Restauro.
Non esistono più scalpellini, è vero, però servono uomini che con passione aprano botteghe artigianali per la lavorazione del marmo o della pietra. L’Etna con la sua lava attrae e convince gli acquirenti di tutto il mondo. Ecco come commenta il docente di storia dell’Arte Paolo Giansiracusa docente presso l’Accademia Belle arti di Catania, dopo aver visto Marmomac.
“Trainata dal noto marmo Rosso Verona, con cui sono stati costruiti i complessi monumentali di San Zeno e San Fermo, la Mostra Internazionale di Marmi, Design e Tecnologie, si è rivelata ancora una volta la più importante manifestazione a livello mondiale del settore. Marmi e alabastri, graniti e pietre, persino pareti di lapislazzuli e sculture in onice, hanno fatto viaggiare esperti e visitatori nel mondo magico delle venature e le trasparenze del colore. Marmi preziosissimi dell’Iran e della Turchia, Alabastri del Pakistan e della Cina, graniti africani e addirittura marmi di bianco assoluto del Vietnam, hanno lasciato spazio alla ricerca, allo studio e persino alla irrefrenabile voglia di toccarli per apprezzarne la matericità. L’occasione è stata utile ad approfondire la conoscenza, grazie al Professore Pier Manuel Cartalemi, della prestigiosa Scuola del Marmo di Sant’Ambrogio con i cui coordinatori abbiamo gettato il seme della conoscenza dei marmi mischi siciliani e della collaborazione con la nascente Scuola di Restauro dei Materiali Lapidei. I convegni, le mostre, i dibattiti, le dimostrazioni tecniche, fanno dell’evento veronese un’occasione imperdibile per architetti, disegnatori, scultori, tecnici e operatori del marmo a livello internazionale”.

Nella foto, da sin. Paolo, Giansiracusa, Pier Manuel Cartalemi e Rocco Froiio.

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