Paternò, i consiglieri della VII Commissione replicano al sindaco: “Sul monte ore attacchi ingiustificati contro di noi”

Una fuga in avanti irrispettosa del ruolo della VII Commissione. E’ in sintesi la considerazione che i componenti della Commissione Bilancio danno dell’uscita pubblica del sindaco Naso sulla questione ‘monte ore’. Anche la scelta di indire una conferenza stampa per illustrare le ragioni del ‘niet’, anziché ricorrere al Consiglio comunale, ha indispettito i consiglieri Agata Marzola, Giuseppe Lo Presti, Alfredo Giuseppe Sciacca, Giuseppe Orfanò, Martina Ardizzone e Giovanni Giangreco. Secondo i firmatari della nota, da quella sortita del sindaco viene fuori un messaggio di scollamento delle istituzioni cittadine. I componenti della VII Commissione spiegano che nessuna delibera è stata finora prodotta sulla questione ‘aumento ore’ per i precari. I firmatari della nota rimandano – semmai ce ne fosse bisogno – alla registrazione di una seduta consiliare per l’approvazione del bilancio di previsione nel quale il Consiglio stesso si era assunto l’impegno di apportare le dovute modifiche – tramite le variazioni di bilancio – con il conforto tecnico del Segretario generale.

Ecco il testo integrale del comunicata stampa dei consiglieri che compongono la VII Commissione:

“Con la presente nota i consiglieri comunali Agata Marzola, Giuseppe Lo Presti, Alfredo Giuseppe Sciacca, Giuseppe Orfanò, Martina Ardizzone e Giovanni Giangreco, componenti della VII C.C.P. intendono chiarire alcuni aspetti legati alla vicenda delle variazioni di bilancio nei confronti dei dipendenti comunali con contratto part-time.
Ci si è rammaricati nel prendere atto che è stata indetta una conferenza stampa che ha avuto il solo scopo di spiegare ai giornalisti, prima ancora che alle parti politiche, che è illegittimo aumentare il monte ore ai dipendenti interessati di fronte alla giunta al presidente del consiglio.
In tale pubblica sede i componenti della commissione sono stati bollati come qualunquisti ed invitati ad andare a studiare.
Ebbene la commissione ritiene opportuno specificare che la dura presa di posizione dell’amministrazione è apparsa del tutto ingiustificata proprio in considerazione del fatto che la C.C.P. al momento dell’aggressione verbale a mezzo stampa non aveva (ed a tutt’oggi non ha) prodotto alcuna proposta di deliberazione di iniziativa consiliare volta alla esecuzione di variazioni di bilancio di nessun genere.
È vero, tuttavia, che i componenti hanno svolto attività di ricerca ed informazione sulla possibilità di realizzare un obiettivo che si ritiene rispettoso delle prerogative dei dipendenti e necessario per la cronica insufficienza di personale.
Non essendo mai stato prodotto alcun atto, dunque, l’invettiva del 11/11/19 è apparsa ai consiglieri di questa commissione come un ingiusto processo alle intenzioni ed una misura avventata ed esagerata rispetto alla reale portata della vicenda.
Da un lato, infatti si ricorda, visto il silenzio del presidente del consiglio (pur presente alla conferenza stampa) che proprio il consiglio comunale in pubblica seduta in sede di approvazione del bilancio previsionale 2019 ha preso l’impegno di provvedere a tale aumento del monte ore con lo strumento delle variazioni di bilancio, con l’avallo tecnico del segretario generale (vedasi streaming della seduta).
D’altro canto non può tacersi il rammarico per l’assenza di garbo istituzionale nei modi ed i termini utilizzati da sindaco e vice-sindaco ed ancor più per il mancato rispetto mostrato dall’esecutivo per l’organo consiliare che avrebbe potuto incontrare privatamente o in una regolare seduta di commissione piuttosto che di fronte ai giornalisti.
Il messaggio lanciato in quella paradossale conferenza stampa non fa che mostrare ai cittadini uno scollamento delle istituzioni cittadine veicolando unicamente segnali negativi.”

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