Calcio, il Catania ci ripensa e gioca la partita contro il Potenza: dopo l’aggressione a Lo Monaco

Si gioca regolarmente la partita di Coppa Italia Serie C tra Potenza e Catania in programma oggi alle 15, nonostante l’aggressione degli ultra’ catanesi all’amministratore delegato del club etneo Pietro Lo Monaco, a bordo del traghetto con cui era partito per seguire la gara.

L’annuncio e’ stato dato dal presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, che ha espresso solidarieta’ a Lo Monaco e al Catania. “Siamo certi che le forze dell’ordine faranno tutto il necessario per assicurare alla giustizia i delinquenti autori della violenza”, ha affermato Ghirelli, “come Lega non possiamo in alcun modo indietreggiare e piegarci al ricatto di una frangia di delinquenti violenti”. “Giocare e’ la risposta piu’ forte”, ha concluso.

Lo Monaco e’ stato aggredito da una decina di ultra’ incappucciati mentre, accompagnato dal medico sociale, stava raggiungendo Potenza per unirsi alla squadra. E’ stato colpito al volto e ha riportato ferite mentre i suoi occhiali sono andati in frantumi. Il dirigente e’ quindi rientrato a casa, a Villafranca Tirrena.

In un primo momento la societa’ etnea aveva deciso di far tornare indietro la squadra gia’ in ritiro a Potenza e di non giocare, poi ha comunicato che sarebbe scesa regolarmente in campo allo stadio Viviani per la partita degli ottavi di finale della Coppa Italia, sottolineando che “alla violenza si reagisce con lo sport”. Il Catania in una nota ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura distrettuale del capoluogo siciliano sui “numerosi fatti d’odio e di scellerata istigazione all’odio registrati in questi mesi”.

Il club ha condannato la “vile e vergognosa aggressione” a bordo del traghetto che collega Messina e Villa San Giovanni, “gia’ prevedibile alla luce dello striscione intimidatorio esposto in citta’ e di quanto denunciato dal nostro amministratore delegato in occasione della conferenza stampa di ieri”.

Lo Monaco e’ da anni nel mirino degli ultras etnei che un anno fa avevano lasciato una testa mozzata di maiale con una parrucca bionda e un paio di occhiali al centro del campo dello stadio Angelo Massimino con un biglietto di insulti all’ad.

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