Adrano, richiesta di rinvio a giudizio per i consiglieri Floresta e Ingrassia e altre 12 persone: corruzione elettorale alle amministrative 2018

Il Giudice per le indagini preliminari, dott.ssa Marina Rizza, ha fissato per il prossimo 14 gennaio del 2020 l’udienza preliminare relativa alla richiesta di rinvio a giudizio per i 14 indagati dell’inchiesta sulla corruzione elettorale nel periodo antecedente all’elezione e rinnovo del Consiglio comunale di Adrano, avvenuto il 10 giugno del 2018.

Imputati, a vario titolo sono gli attuali due consiglieri comunali Federico Floresta e Maria Grazia Ingrassia, il marito di quest’ultima Antonino Furnari, Valentina Astone, Salvatore Condorelli, Eugen Craciun, Lucia Gatto, Gino Giangreco, Angelo Paratore, Giuseppe Pignataro, Maria Grazia Pignataro, Maria Grazia Russo, Rosaria Scalisi e Vincenzo Scalisi.

La richiesta di rinvio a giudizio è stata depositata dal pubblico ministero in data 25 luglio 2019.

Il provvedimento è notificato anche al Comune di Adrano, nella persona del sindaco pro-tempore, in qualità di persona offesa. Il Comune ha la facoltà di costituirsi parte civile in un eventuale processo.

Il reato ipotizzato nei confronti di Floresta, Ingrassia e Furnari è di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Secondo la Procura, i tre “…creavano, e gestivano una rete di soggetti che, in cambio di somme di denaro, avrebbe dovuto agire nel territorio per procacciare voti in favore dei candidati Floresta Federico e Ingrassia Maria Grazia, offrendo e/o elargendo agli elettori somme di denaro ed altre utilità, al contempo operando la ‘schedatura’ degli elettori, il controllo del voto presso le relative sezioni e la conseguente verifica della correlazione tra denaro corrisposto e voti ottenuti, nonché la creazione di un vero e proprio ‘database’ finalizzato al riutilizzo con il medesimo sistema di scambio denaro-voti, per successive competizioni elettorali…”.
La dazione elargita – secondo quanto ipotizza la pubblica accusa – ammontava a somme di denaro tra 25 e 50 euro per ciascun elettore e anche altre utilità, tra cui delle pizze.

I due consiglieri comunali per i quali è stata avanzata la richiesta di rinvio a giudizio sono attualmente in carica e non si sono mai autosospesi o dimessi dall’incarico. Pur non facendo parte della maggioranza consiliare, assieme ad altri ‘responsabili’ hanno votato a favore di una serie di atti importanti come i bilanci consuntivo e di previsione.

Avatar

Riguardo l'autore Redazione

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.