Bronte, il sindaco Calanna non teme il duello ‘al pistacchio’ con Firrarello: “Sarà una sfida stimolante”

Calanna Firrarello

Sarà un duello al sapore di pistacchio.

Il sindaco di Bronte in carica Graziano Calanna accetta la sfida lanciata dal suo predecessore, l’ex senatore Pino Firrarello, per le amministrative del prossimo anno. Egli stesso si dice stimolato da una sfida con un ‘competitor’ che è sostenuto da una ‘macchina’ elettorale ben rodata.

Il Corriere Etneo lo ha intervistato:

Sindaco Calanna, è felice o timoroso di avere l’ex senatore Firrarello come ‘duellante’ alle prossime elezioni di sindaco?

Né l’uno né l’altro. Proseguo per la mia strada. Che si chiami Pino Firrarello o Mario Rossi poco cambia: non posso essere l’unico candidato.

Un esponente politico di peso come Firrarello è il peggiore avversario che uno si possa augurare in una competizione elettorale. Non è un mistero che Firrarello ha alle spalle una buona organizzazione.

Se esistesse, come lei dice, questa macchina elettorale sarebbe una battaglia ancor più stimolante. Sono uno che dà il meglio di sé quando mi trovo sotto stress.

A dire il vero, alla passata competizione elettorale lei ha battuto Firrarello ‘per interposta persona’. Quando cioè era candidato sindaco una persona a lui vicina.

Quello non lo definirei un test. L’esperienza mi insegna che ogni campagna elettorale ha una storia a sé. Difficile fare collegamenti con l’una e l’altra. Quella è stata una campagna elettorale adesso ne affronterò un’altra, con i dovuti metodi.

Firrarello afferma che le generazioni successive alla sua (di Firrarello) hanno fatto solo danni in Italia. Lei concorda con questa affermazione?

Dissento fermamente. Ormai è una verità storica acquisita quella secondo cui le generazioni precedenti hanno sottratto il futuro alle nuove generazioni. E non lo dico io, ripeto: è una verità storica acquisita.

A Bronte, alle prossime elezioni, il fattore anzianità è un punto a suo favore o a favore di Firrarello?

Non è l’anagrafe che fa la differenza, ogni candidatura è pienamente legittima. Poi ciascuno di noi fa delle scelte di opportunità nella propria vita. Ma non si discute sulla legittimità. Se parliamo, in generale, delle stesse facce che si ripetono per 50 anni, il discorso è diverso.

L’ex sindaco Firrarello dice che la vicenda giudiziaria che l’ha coinvolta, anziché danneggiarla l’ha favorita. E’ così che stanno le cose?

Sulla base di quale ragionamento dice questo? Anche qui dissento fermamente. La gente si schiera e manifesta solidarietà laddove ha motivo di ritenere ci sia qualcosa di iniquo. Ma al tempo steso manifesta solidarietà alla magistratura nel momento in cui un politico viene pescato – come si dice – con le mani nel sacco. Se, invece, esprime solidarietà vuol dire che ritiene che la vicenda giudiziaria sia senza sostanza.

Sta parlando del suo caso?

Nel mio caso non so se mi ha indebolito o meno. Avrei preferito rafforzare la mia immagine con tutto il lavoro che ho fatto.

Firrarello rivendica con orgoglio l’appartenenza alla Democrazia Cristiana. Lei che proviene da una famiglia socialista, se la sente di fare la stessa cosa con il dissolto partito socialista?

Guardi, dopo la caduta del Muro di Berlino ci sono delle esigenze nazionali – sulla base della crisi mondiale che si è determinata – che sono la sicurezza e il lavoro. Si tratta di emergenze nazionali che non hanno un colore politico. Rivendico con orgoglio, sia chiaro, il mio passato politico, ma oggi le dico che sono per la politica del fare. Se vengono a sottopormi un problema, non mi interessa se chi me lo propone sia di destra o di sinistra. Quelle distinzioni non parlano più alle nuove generazioni.

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