Paternò, il vicesindaco Mannino fa chiarezza sui Contratti di Quartiere: “Non si faccia sciacallaggio politico”

Il vicesindaco di Paternò Ezio Mannino fa chiarezza sui “Contratti di Quartiere” che proprio in questi giorni hanno ricevuto il via libera definitivo da parte della Regione. Mannino, assieme al resto dell’amministrazione in carica, non ha gradito che altri esponenti politici abbiano messo cappello sulla vicenda. In un articolato intervento inviato al Corriere Etneo, il vicesindaco spiega tutti i passaggi perfezionati dall’attuale amministrazione, grazie ai quali si è posto fine al lungo iter iniziatosi 16 anni fa.
Ecco il suo intervento integrale:

“Risulta doveroso esporre opportune e volute considerazioni in merito al tanto, da tutti decantato, finanziamento comunemente noto come “Contratti di quartiere”, il cui decreto definitivo è stato siglato dal Direttore Generale alle Infrastrutture retto dall’ Onorevole Marco Falcone con il quale l’Amministrazione Naso ha instaurato un proficuo e sinergico rapporto di collaborazione che ha permesso alla nostra città di raggiungere traguardi importanti nonché la conferma definitiva dei 7 milioni di euro per il “Programma innovativo in ambito urbano “Contratti di quartiere II, Scala Vecchia – Palazzolo”.

Incassato l’ottimo risultato, da componente dell’amministrazione con delega ai lavori pubblici dal 2017 al 2018, ritengo necessario ricordare che solamente nel 2018 si risolve in via definitiva un iter amministrativo arenatosi nel 2017 a causa di una gara soggetta a ricorsi tra professionisti.
È altrettanto doveroso fermarsi a riflettere sulle motivazioni che hanno comportato una dilatazione eccessiva ed ingiustificata dei tempi di realizzazione del processo burocratico, che ha interessato un arco temporale di ben 16 anni con un blocco che sembrava insuperabile nel 2017 e che invece ha avuto un epilogo positivo solo nel 2018 grazie alle determinazione di questa amministrazione che di concerto con l’Ing. Ciancio ha invalidato la vecchia procedura di gara viziata riaprendo a fine 2017 le procedure ed affidando nel Giugno del 2018 il servizio ingegneristico per redigere il progetto ad un livello esecutivo.

Pertanto mi preoccupa leggere delle semplici dichiarazioni di soddisfazione da parte di ex amministratori che hanno semplicemente il merito di esserci stati e di aver adempiuto il loro dovere, quando nel 2003 un battagliero e determinato Consigliere Gaetano Laudani chiedeva al Consiglio Comunale, in un primo momento sordo, la partecipazione al bando per l’intervento di riqualificazione urbana che poteva trovare la sua applicazione solo nel quartiere scala vecchia in quanto unico provvisto di piano particolareggiato.
L’azione politica messa in campo fu condivisa dall’ Amministrazione Failla e lo stesso Ing. Laudani, allora Consigliere, che oggi collaborando con l’Assessore Regionale Marco Falcone ha seguito l’iter assieme all’Amministrazione Comunale ed all’Assessorato Regionale, dovette chiedere con un istanza la convocazione dell’Assise Civica per l’approvazione del progetto che in un primo momento venne snobbato e non condiviso anche da chi dirigeva lo stesso organo consiliare.
Ritengo che bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare ma che nello stesso tempo nessuno può indossare la corona d’alloro senza averne alcun merito.

Pertanto va riconosciuto nel 2003 all’Amministrazione Failla la capacità di partecipare al bando, con previsione di finanziamento di 10 milioni di euro, che con successiva rimodulazione con Determina Dirigenziale della Regione Sicilia del 6/10/2015 ed approvazione della Giunta Comunale nel marzo 2016, viene ridotto a 7 milioni.
Nello stesso modo va detto che la Giunta Mangano approvò la rimodulazione del progetto solo nello stadio definitivo ma nello stesso tempo non riuscì a superare il blocco amministrativo legato alla gara per la progettazione esecutiva ed inoltre non riuscì a supervisionare i rapporti e le relazioni con l’amministrazione regionale di Crocetta e soprattutto a dirimere le inadempienze e le incapacità comunicative dei funzionari comunali e regionali che portarono ad un rischio di revoca dello stesso finanziamento nel 2016-2017.

Pertanto reputo che le amministrazioni che si sono susseguite fino ad oggi hanno interpretato il proprio ruolo, in alcuni casi in modo incisivo, in altri in modo blando ma di certo riconosco che si è lottato con gli strumenti a disposizione per mantenere acceso il finanziamento regionale nonostante le difficoltà di una burocrazia imperante.

Non è mia intenzione rubare meriti alle passate amministrazioni né biasimare chi da ex componente delle istituzioni saluta con piacere ed entusiasmo il raggiungimento di un risultato per il quale non è stato profuso impegno, determinazione e interesse ma che ha visto di certo i due sindaci Failla e Mangano dediti a sbrogliare un nodo complesso che di certo andava risolto prima e che ha trovato una soluzione definitiva nel 2018 con l’Amministrazione Naso e con la sinergia creatasi con l’Assessorato Regionale alle Infrastrutture retto dall’On. Marco Falcone.

La realizzazione del programma previsto dai contratti di quartiere è della città e nessuno può metterlo in dubbio ma lo sciacallaggio politico non è più tollerabile e sull’argomento sono disponibile a confrontarmi con chi quando sedeva nei banchi del Consiglio comunale non si è mai interessato della questione ed oggi invece non perde tempo ad utilizzare notizie di seconda mano per avere un vano momento di gloria”.

Mannino si sofferma, infine, sul dettaglio dell’intervento:

“L’ amministrazione comunale assieme a quella regionale incontrerà la città per promuovere ed informare dal punto di vista tecnico l’entità e la tipologia di interventi che come detto si articoleranno nel seguente modo:

-Costruzione di 26 nuovi alloggi popolari per un ammontare di 3 milioni di Euro allocati in Corso Marco Polo

-Demolizione e ricostruzione dell’edificio che ospitava la scuola materna in via Messina per la realizzazione di un centro di aggregazione Polifunzionale

-Realizzazione di un parco urbano in via Lucania con annesso un impianto di fitodepurazione a servizio delle civili abitazione popolari che rappresenta la risposta naturale agli impianti di depurazione delle acque di scarico.
Questa tecnologia prevede che le acque reflue vengano depurate mediante l’uso di un bacino impermeabilizzato in cui il substrato ghiaioso e quello vegetale combinano la loro azione al fine di rendere pulita l’acqua.
Tale struttura tecnologicamente innovativa ha consentito il finanziamento del progetto Life per il quale il comune in sinergia con la Regione Siciliana assessorato alle infrastrutture ha cosi co-finanziato l’intervento e l’intero Life che prevede delle misure specifiche in merito all’adattamento ai cambiamenti climatici con particolare riferimento sia alla sfera fisica che a quella culturare.

-Opere di urbanizzazione quali realizzazione di manto stradale nelle vie Croazia, Serbia, Milano.

-2.5 milioni di euro per competenze tecniche ed espropri di terreni

Personalmente assieme al Sindaco e all’Assessore ai Lavori Pubblici Gulisano, mi sono recato diverse volte presso la sede dell’Assessorato Regionale alle Infrastrutture ed avuto interlocuzioni proficue con l’assessore regionale Marco Falcone che ha mostrato interesse per la crescita della nostra comunità e per il mantenimento del finanziamento tanto conteso, e tanti anche troppi, sono i casi in cui abbiamo dovuto visionare e verificare quanto messo in atto dal farraginoso sistema burocratico tanto comunale quanto regionale riuscendo alla fine a far vincere una sola volontà e visione, quella dell’interesse puro per la nostra collettività e la nostra Paternò.
Posso affermare senza remore e timori che la chiave di volta nella risoluzione delle problematiche che affliggono gli Enti Comunali sta nella necessità e nel dovere di scandire i tempi e non farsi dettare gli stessi”.

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