Paternò, il Comune vuole esternalizzare il servizio di riscossione tributi: necessario l’ok del Consiglio

Il Comune di Paternò corre ai ripari per quanto riguarda la riscossione delle tasse e tributi dei cittadini.

Vedi il caso della Simeto-Ambiente, l’ente comunale paternese sarebbe creditore di 22 milioni nei confronti degli utenti del comune. Nel periodo in cui la gestione dei rifiuti era nelle mani dell’Ato Simeto Ambiente, il comune di Paternò per sopperire al mancato pagamento della tassa sui rifiuti da parte dei cittadini ha sborsato i soldi necessari per coprire i costi di gestione della Simeto Ambiente. Adesso l’ente comunale per recuperare tutti i soldi non incassati – non solo rifiuti ma anche altri tributi o tasse come Ici/Imu, Tarsu/Tares e Tosap, imposta di pubblicità e pubbliche affissioni – sta procedendo attraverso un bando pubblico ad affidare la concessione del servizio di accertamento e riscossione coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali dell’ente per il periodo 2020-2025.

“Nell’attuale regime della finanza locale – si legge nella delibera di giunta nr. 307 del 16 dicembre – la gestione delle entrate proprie dell’ente ha assunto una rilevanza strategica fondamentale ed il perseguimento di obiettivi di efficacia ed efficienza è assolutamente prioritario per il mantenimento degli equilibri finanziari dell’ente confermato a tutt’oggi l’impossibilità di organizzare e gestire direttamente, in tutto o in parte, le attività di riscossione coattiva, attraverso strutture interne all’Ente, in considerazione del fatto che la complessità delle attività previste richiede un’organizzazione in termini di risorse umane e strumentali non presenti all’interno dell’amministrazione”.

In più la situazione dell’organico dell’ufficio preposto alla gestione dei tributi e tasse, interessato tra l’altro da una riduzione a seguito di pensionamenti, rende necessario l’avvio di un processo di esternalizzazione anche delle fase di accertamento, gestita fino ad oggi in economia. Un ricorso, pertanto, necessario ad un concessionario privato per il periodo 2020/2025 attraverso un bando ad evidenza pubblica. Il tutto deve comunque passare al vaglio del consiglio comunale che esprimerà il proprio parere su questa proposta.

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