La truffa delle case di riposo e degli asili, 16 misure cautelari: catanesi e torinesi in trasferta a Potenza

 

È partita dalla denuncia di una scuola paritaria del potentino la maxi operazione condotta dai
carabinieri di Potenza che ha portato, questa mattina, all’emissione di 16 misure cautelari nei confronti di altrettante persone – delle quali due in carcere e sei ai domiciliari – ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione, alla truffa aggravata, al riciclaggio e all’autoriciclaggio. L’operazione ha visto l’ausilio dei militari dei Comandi provinciali di Torino, Brescia, Catania e Caserta. L’indagine e’ stata svolta da militari dell’Aliquota carabinieri con il supporto del Nucleo investigativo del Comando provinciale carabinieri di Potenza.
Gli indagati sono ritenuti responsabili a vario titolo di aver “promosso, organizzato e diretto – scrivono gli inquirenti – un’associazione per delinquere, che avrebbe operato su tutto il territorio nazionale, finalizzata alle truffe e alle estorsioni in danno di asili nido e case di riposo”.
L’indagine e’ stata avviata dopo la denuncia alla procura di Potenza del legale rappresentante di una scuola paritaria per l’infanzia di Oppido Lucano, la quale aveva subito due estorsioni da un certo “dottor Messina” che, utilizzando una scheda telefonica intestata a un inconsapevole straniero, telefonava da
Torino ad asili nido e strutture assistenziali per anziani e disabili su tutto il territorio nazionale, chiedendo 2.490 euro in quanto risorse addebitate erroneamente all’ente. Alle
resistenze del malcapitato, seguivano le minacce.
Durante l’indagine, sono state accertate 5 estorsioni consumate e 132 tentate, in cui i responsabili delle strutture contattate, per svariati motivi, non hanno aderito alle richieste estorsive.

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