Biancavilla, ai domiciliari 43enne condannato per estorsione pompe funebri. Corte d’Appello: “Affievolite esigenze cautelari”

I giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello di Catania hanno sostituito la misura della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari nei confronti del biancavillese Alfio Petralia, 43 anni, condannato nei giorni scorsi a 7 anni e 6 mesi di reclusione nell’ambito del processo per estorsione ai danni di un’impresa di pompe funebri di Biancavilla.

Petralia, difeso dall’avv. Francesco Messina, era in carcere dall’aprile del 2017. E’ stato condannato assieme ad altre due persone, Angelo Girasole e Alberto Gravagna, dopo essere stato chiamato in causa dal testimone di giustizia Giuseppe Arena, vittima dell’estorsione.

Nei confronti di Petralia la Corte d’Appello ha ritenuto che “…le affievolite esigenze cautelari possano essere utilmente salvaguardate anche mediante misura cautelare più tenue rispetto a quella in atto, e segnatamente mediante sottoposizione del prevenuto agli arresti domiciliari”.

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