Adrano, 3 anni e quattro mesi per lesioni e calunnia alla donna che accoltellò il marito: voleva i soldi per il “Gratta&Vinci”

Il Gup del Tribunale di Catania, dott. Pietro Currò, ha condannato a 3 anni e quattro mesi di reclusione per lesioni e calunnia la donna adranita di 67 anni che nel novembre del 2018 ferì a coltellate il marito di 66 anni: la lama del coltello gli trapassò la mano sinistra. Le indagini accertarono che l’aggressione era avvenuta dopo il diniego dell’uomo a concederle denaro da utilizzare per il gioco.

La mattina del 30 novembre 2018, dopo l’ennesimo alterco per ragioni economiche registrato la sera prima, la donna – armata di un coltello da cucina e di un batticarne – si è scagliata contro il marito mentre questi dormiva. Il marito è riuscito a difendersi ed evitare il peggio. Sul corpo dell’uomo i medici riscontrarono lesioni anche gravi in diverse parti del corpo.

All’udienza preliminare, il legale della donna – avv. Pietro Scarvaglieri – ha chiesto il rito abbreviato.

La difesa del marito, rappresentata dall’avv. Salvo Catalfo, ha evidenziato come nel passato la donna abbia speso buona parte dei risparmi familiari in ricevitoria, comprando ‘Gratta&Vinci’ e biglietti ‘10&lotto’ o presso un sedicente guaritore presso il quale si recava in quanto reputava di essere affetta da un non meglio precisato male. A nulla sono valsi i tentativi dei familiari di distogliere la donna dalle spese folli.
In ragione di ciò, il marito aveva cercato di limitare il libero accesso alle risorse economiche familiari riservando alla moglie una somma mensile pari a mille euro. Tuttavia il denaro non bastava mai alla donna che si è scagliata con reazioni violente, fisiche e verbali, nei confronti del marito ogni qual volta lo stesso le ha negato il denaro in più che le occorreva.

Nell’ottobre del 2017 la donna si è anche allontanata da casa denunciando il marito per maltrattamenti salvo poi farvi rientro qualche mese dopo.

Il Gup ha ritenuto sussistente la responsabilità penale non solo in riferimento alle lesioni ma anche con riguardo al reato di calunnia, considerando false le accuse di maltrattamenti che la donna ha mosso al marito.
I due non vivono più insieme.

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