Calcio, addio a Luciano Gaucci: l’ex presidente del Catania è morto a Santo Domingo

Lutto nel mondo del calcio, è morto all’età di 81 anni Luciano Gaucci storico presidente di Perugia, Viterbese, Catania e Sambenedettese.

Nato a Roma il 28 dicembre del 1938, presidente eccentrico, è stato il primo, e per adesso unico, ad affidare la panchina di una squadra di calcio a un’allenatrice: nel 1999 chiamò infatti Carolina Morace alla guida della Viterbese. L’imprenditore romano è morto dopo una lunga malattia a Santo Domingo, dove viveva ormai da diversi anni anche in seguito al fallimento proprio del club umbro.

Gaucci è stato uno dei personaggi simbolo del calcio italiano a cavallo fra gli anni Novanta e gli anni Duemila, quando riuscì a riportare un club storico come il Perugia dalla Serie C alla Serie A. Con un passato da vicepresidente della Roma di Dino Viola negli anni ’80, Gaucci è stato presidente del Perugia per tredici anni dal 1992 al 2004, conquistando due promozioni dalla B alla Serie A più una in B nel 1993 ma revocata per un illecito dopo lo spareggio di Foggia contro l’Acireale. Sempre sotto la sua gestione, il Perugia ha giocato anche una semifinale di Coppa Italia nella stagione 2002/2003 e una partecipazione alla Coppa UEFA.

Presidente vulcanico e dal carattere forte, non a caso soprannominato ‘Uragano’, Gaucci era però un grande intenditore di calcio tanto da lanciare allenatori come Serse Cosmi e Stefano Colantuono. Nel ‘suo’ Perugia hanno mosso i primi passi ben quattro futuri campioni del Mondo nel 2006: Rino Gattuso, Marco Materazzi, Massimo Oddo e Fabio Grosso. A Gaucci si devono anche l’arrivo in Italia dei primi giocatori asiatici, come il giapponese Hidetoshi Nakata, il coreano Han (poi ceduto dopo il gol segnato in nazionale contro l’Italia ai Mondiali nel 2002, ndr) e il cinese Ma Mingyu.

Fu sempre l’imprenditore romano a portare in Italia Saadi Gheddafi, figlio del dittatore della Libia Muammar Gheddafi. Celebri rimarranno le sue sfuriate contro gli arbitri e anche contro gli avversari, come nel caso di una storica lite con l’allora ex presidente del Bari Vincenzo Matarrese. Imprenditore nel ramo delle pulizie, Gaucci fu anche un grande appassionato di ippica, tanto da fondare una scuderia nella quale fece crescere il famoso cavallo Tony Bin acquistato per appena 12 milioni di lire quando era solo un puledro e rivenduto alla cifra record di 7 miliardi di lire dopo una serie di vittorie prestigiose.

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