Politica, il sindaco di Paternò e altri amministratori fondano un partito: “Grande Sicilia”, a marzo il congresso

Dopo le amarezze interne derivante da un periodo amministrativo non proprio felice, il sindaco di Paternò Nino Naso cerca gloria fuori dai confini comunali e prova a rilanciarsi politicamente fondando – assieme ad altri colleghi amministratori siciliani – un nuovo soggetto politico autonomista e liberale siciliano. Per questo ad Enna, nel cuore della Sicilia, si sono dati appuntamento tutti coloro che vogliono rilanciare il pensiero autonomista. Relatori sono stati Francesco Colianni, assessore del Comune di Enna e i sindaci di Randazzo Francesco Sgroi, di Camporotondo Etneo Filippo Privitera e di Fondachelli Fantina Francesco Pettinato, di Paternò il sindaco Naso. Da quanto si apprende da una nota stampa diffusa dal portavoce del primo cittadino paternese sono i sindaci di Enna, Randazzo, Camporotondo, Fondachelli Fantina e di Paternò i fondatori del nuovo progetto politico. Sul palco campeggia la scritta “Per la Sicilia”, anche se sulla denominazione del nuovo soggetto politico si starebbe valutando anche la dicitura “Grande Sicilia”. Presenti in sala l’assessore regionale della Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro Antonio Scavone e i deputati Giuseppe Compagnone, Carmelo Pullara e Giovanni Di Mauro.

“I sindaci, gli altri amministratori – ha dichiarato Nino Naso nel corso del suo intervento – se capiscono che questa sarà una realtà vera e non il solito partito che riesce ad eleggere uno o due deputati che dimenticano la base il giorno dopo, solo così potranno costruire un futuro diverso per la Sicilia e i siciliani. Ci sarò e tutti noi ci saremo solo se la base del nostro progetto non sarà lasciata senza riferimenti. Bisogna essere veri, credibili e coraggiosi.”

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Randazzo Francesco Sgroi. “Dobbiamo stare molto attenti a quello che stanno facendo le regioni del nord d’Italia che hanno un obbiettivo chiaro e mai nascosto: difendere i loro interessi, nascondendo obiettivi territoriali dietro il paravento del sovranismo spinto. Da autonomisti abbiamo il dovere di pretendere la fiscalità di vantaggio per la Sicilia. Oggi i Comuni vivono una condizione di disagio nei confronti dello stato centrale: politiche di bilancio che ingessano risorse, municipi che vanno in dissesto nonostante patrimoni importanti solo per assurdi vincoli di bilancio, il cui costo si riversa sui cittadini e sulle imprese. Il nostro partito deve essere un muro contro queste politiche”.

E’ intervento anche l’assessore del Comune di Catania Giuseppe Lombardo: “La Sicilia è del tutto trascurata dalle politiche del governo – afferma Lombardo – basti pensare al decreto sblocca cantieri. Tutte le grandi opere vengono finanziate da Roma in su. Al sud, salvo qualche eccezione, il nulla. E non è certo una novità. Ricordo la battaglia degli autonomisti sui fondi FAS per le infrastrutture, letteralmente rubati al Sud del paese per pagare le multe delle quote latte dei grandi produttori del nord”. Per facilitare la partecipazione alla costruzione della proposta politica del costituendo partito è stata realizzata una piattaforma di condivisione on line, alla quale ciascun militante potrà iscriversi ed offrire il proprio contributo di idee. “Perché la nostra – ricorda Antonio Coniglio, già assessore al comune di Acireale – è soprattutto una battaglia culturale per riappropriarci del sentimento di appartenenza e dell’orgoglio di essere siciliani”. Sarebbe stata fissata anche la data per il primo congresso fondativo, il prossimo 21 marzo.

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