Sanità, al ‘Cannizzaro’ di Catania un ‘orecchio elettronico’ protegge i nati prematuri: 4 copriculla donati alla Terapia intensiva

Cresce la dotazione tecnologica della Neonatologia e Utin dell’Azienda Ospedaliera per l’emergenza Cannizzaro di Catania. Nella sala che ospita le incubatrici da terapia intensiva, è da poco entrato in funzione il sistema “SoundEar”, strumentazione che monitora l’intensità dei rumori prodotti nell’ambiente al fine di mantenerli entro livelli compatibili con il delicato stato di salute dei prematuri, il cui apparato uditivo è particolarmente sensibile e vulnerabile. Nella routine della terapia intensiva, infatti, con gli allarmi dei diversi monitor e sensori, in certi momenti l’incubatrice potrebbe non essere sufficiente a proteggere i piccoli dalla rumorosità esterna. Ecco allora che entra in funzione “SoundEar”, richiamando l’attenzione degli operatori: il sistema è formato da tre linee luminose che riproducono la forma dell’orecchio e si colorano di verde quando il livello di rumore è basso e confortevole, di giallo quando raggiunge la soglia di tolleranza e infine di rosso quando diventa eccessivo.

Il nuovo dispositivo è stato acquisito dall’Azienda Cannizzaro per volontà del direttore generale, dott. Salvatore Giuffrida, e del direttore del Dipartimento materno-infantile, prof. Paolo Scollo, su proposta del direttore dell’UOC di Neonatologia, dott. Pietro D’Amico, grazie al contributo di una ditta produttrice di sostanze usate per migliorare il comfort dei neonati durante le procedure mediche.

Frutto di un altro atto di generosità è anche la serie di quattro copriculla confezionati e donati all’Unità di Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Cannizzaro dalla signora Lina Truglio Mauro, che ha voluto così dotare le incubatrici di uno strumento di protezione dall’intensità luminosa: un ulteriore contributo a una sempre maggiore “care”, ovvero l’insieme delle cure, premure, sollecitudini rivolte al prematuro al fine di ridurre al minimo lo stress cui è inevitabilmente sottoposto.

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