Dalla Romania a Paternò per colpa del Coronavirus: l’universitaria Sofia torna in famiglia con un volo della Farnesina

Dalla Romania a Paternò, passando per la Capitale.

Per Sofia Leonardi, 20 anni, studentessa di medicina all’università di Targo Mures in Transilvania, stavolta il viaggio del controesodo è dettato da una emergenza planetaria, quella del Coronavirus.

In Romania Sofia ci è arrivata dopo essere stata esclusa – come tanti – dalla selezione a numero chiuso che sbarra le porte a tanti giovani bravi e preparati come lei e li costringe a fare le valigie per trovare accoglienza in altre università qualificate sparse in Europa e nel resto del mondo. A Targu-Mures, dove studia la giovane ragazza paternese, il vento del Coronavirus non è ancora diventato uno tsunami. L’università che l’accoglie – un polo universitario che ospita le facoltà di Medicina, Odontoiatria e Farmacia – ha temporaneamente chiuso i battenti dopo che in città si sono verificati alcuni casi di Coronavirus. Nei prossimi giorni, l’ateneo rumeno attiverà i corsi on line per tutti gli studenti che frequentano. Sofia e i suoi genitori, insieme, hanno deciso che è meglio tornare a casa, nell’italica Paternò.

Da Bucarest, domani alle 19.00, partirà un volo per Roma. Ad organizzarlo è stato il Ministero degli Esteri.

FarnesinaAtterrati nella Capitale, per Sofia e per gli altri studenti che viaggiano con lei scattano le norme di protezione sanitaria, visto che tutto il territorio italiano è in isolamento. Finiti i controlli, la studentessa paternese anziché dormire per una notte a Roma (pausa logistica divenuta di colpo assai ardua in queste settimane di emergenza) si muoverà in macchina verso il Sud: sfrutterà il passaggio del papà di un’amica calabrese che studia con lei in Romania e che ha deciso di muoversi in auto fino a Roma. A quel punto – tra Scilla e Cariddi – sarà uno dei familiari di Sofia a prendere in carico la ragazza. I genitori, seguendo il protocollo per casi come questi, hanno inviato formale richiesta al presidente della Regione Musumeci – tramite la Protezione Civile – per essere autorizzati ad accolgiere a Messina la propria congiunta. Se tutto andrà per il verso giusto, sabato mattina Sofia sarà già a casa nella sua Paternò.

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