Catania, al ‘Cannizzaro’ sale a 10 il numero di pazienti dimessi. Al ‘San Marco’ si studia monitoraggio a distanza

A Catania non cresce solo il numero dei contagi da coronavirus ma anche quello dei guariti.

E’ salito a dieci, infatti, il numero dei pazienti dimessi dal Cannizzaro di Catania. E’ tornata a casa, dopo 16 giorni di ricovero, una donna di 56 anni. Prima di lei, nelle ultime due settimane, altre tre donne e sei uomini hanno lasciato il reparto di Malattie Infettive, dove sono stati presi in carico dopo il referto di positività al tampone rinofaringeo.

Estubato un paziente critico, che era stato trasferito in Rianimazione a causa dell’aggravamento delle condizioni e che ora è in miglioramento.

Al Cannizzaro sono attualmente 40 i pazienti affetti da Covid-19 trattati nella speciale sezione dedicata all’emergenza epidemiologica e nell’Unità Operativa di Malattie Infettive. Altri sei pazienti sono ricoverati in Rianimazione.

Intanto per combattere il coronavirus, monitorando a distanza i pazienti, potrebbero essere utilizzati i sensori del progetto di ricerca ” Mediwarn – Virtual Biosensor for Medical Warning Precursors”: il progetto, in atto nell’ospedale San Marco di Catania, è stato rilanciato dalla Commissione Europea sul proprio sito.

Si tratta di una iniziativa finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italia Malta 2014-2020 e che vede l’Università di Catania come capofila del partenariato composto da Mater Dei Hospital – Università di Malta e dal “Policlinico” di Catania e propone un sistema tecnologicamente all’avanguardia in grado di fornire elevati standard assistenziali ai pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri.

I nuovi sensori realizzati dal progetto permettono infatti agli operatori sanitari di monitorare a distanza i pazienti affetti dalla malattia.

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