In Italia parte la Fase 2. Conte: “E’ tutto nelle nostre mani”. Se salgono contagi scatta lockdown selettivo

Quasi quattro milioni e mezzo di italiani da oggi tornano al lavoro. Parte la ‘fase due’, quella dell’allentamento dal lockdown.

Ieri le correzioni del Dpcm da parte di palazzo Chigi, oggi la circolare del Viminale.

La ‘ripartenza’ dovra’ avvenire nella massima cautela, ripetono nel governo. “Serve il buon senso di tutti”, il ‘refrain’ del premier Giuseppe Conte, “ora e’ tutto nelle nostre mani”.
Nell’esecutivo c’e’ apprensione per il via libera che “non deve essere un ‘liberi tutti'”. No a riunioni di famiglia, niente visite agli amici, nessun ritrovo soprattutto tra i giovani, tutela per gli anziani, no assembramenti di alcun tipo. Non sara’ possibile recarsi nelle seconde case, neanche all’interno della propria regione, a meno che non si tratti di urgenze legate alla manutenzione dell’abitazione. Insomma niente week end al mare o in montagna. Si’ all’attivita’ motoria nei parchi e anche sulla spiaggia ma occorrera’ mantenere la distanza di sicurezza e rispettare tutte le regole.

Si apre una fase in cui il governo punta a superare la ‘ratio’ dei dpcm, passare dalla logica dei divieti alla necessita’ che gli italiani portino avanti comportamenti responsabili per preservare la propria salute e quella dei propri cari. Restano le restrizioni ma qualora i dati dovessero evidenziare ancora una discesa della curva epidemiologica si agira’ con gradualita’. Anche sulle riaperture di quegli esercizi commerciali – tra questi bar, ristoranti, centri estetici – che in teoria dovrebbero alzare le saracinesche a giugno.

La prossima dead line e’ quella del 18 maggio. Anche per l’ok alle cerimonie religiose. Ieri il comitato scientifico, il governo e la Cei hanno lavorato ad una bozza d’intesa. Intanto e’ arrivato l’ok ai funerali, si monitorerà la situazione per due settimane e poi – se i dati lo dovessero permettere – arriverà l’ok alle messe sulla base di un protocollo di sicurezza ‘ad hoc’. E’ – ripete il presidente del Consiglio – la fase piu’ delicata. Qualora i contagi e le vittime dovessero risalire l’esecutivo e’ pronto ad un lockdown selettivo. “Non sperperiamo quello che abbiamo faticosamente guadagnato”, l’appello del premier. “Siamo ancora dentro la crisi, guai a pensare che e’ finito tutto” ma “noi vogliamo accelerare il piu’ possibile ed il metodo di monitoraggio che abbiamo costruito sulle regioni ci consentira’ anche di differenziare” le misure, ha osservato il ministro della Salute Speranza.

Il Viminale ha diffuso il nuovo modulo dell’autocertificazione ma l’auspicio nel governo e’ che questo strumento possa essere presto superato. Intanto una delle novità di oggi e’ l’ok alla ripresa degli allenamenti per le squadre, con la possibilità che verrà esaminata nei prossimi giorni di ‘sbloccare’ la partita sulla ripresa del campionato di calcio.

La preoccupazione dell’esecutivo è legata soprattutto ai trasporti e alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ci saranno controlli nelle aziende che riprendono attività e per talune ipotesi di violazione delle misure – ha rimarcato il ministero dell’Interno – è possibile disporre, già all’atto dell’accertamento, la chiusura dell’attività per una durata non superiore a 5 giorni”. L’invito del Viminale e’ quello di trovare il punto di equilibrio tra la salvaguardia della salute pubblica da perseguire essenzialmente con il divieto di assembramento e “l’esigenza di contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini”. Sullo sfondo resta poi la tensione sul dl economico da 55 miliardi che arrivera’ sul tavolo del Cdm probabilmente a meta’ settimana.

Ieri, in serata, si è tenuta una nuova riunione tra i capi delegazione della maggioranza, il premier Conte e il ministro dell’Economia, Gualtieri. Le distanze all’interno del governo e tra i rosso-gialli sull’impostazione del provvedimento restano.
“Il reddito di emergenza non basta, occorre abbassare le tasse”, prova a mediare Di Maio, con il Pd che ha un piano sulle imprese e chiede di sbloccare investimenti e burocrazie e Italia viva che insiste sulla necessita’ di evitare ogni tipo di politica assistenzialista.

Ma l’attenzione dei partiti e’ concentrata sulla ‘ripartenza’. “Da domani sara’ il caos totale”, attacca Salvini mentre Giorgia Meloni chiede al governo di far si’ che Fdi possa fare la propria parte per aiutare la Nazione.
“Prendiamoci per mano, l’Italia si rialzera’”, osserva la presidente di Fdi mentre Berlusconi propone la cassa integrazione per imprese, professionisti e commercianti e un patto fiscale e chiede al governo di aprire ad “una collaborazione autentica”. Nella maggioranza si insiste sulla necessita’ della cautela, “l’emergenza non e’ finita”, avverte il capo politico M5s Crimi mentre il vice segretario del Pd Orlando torna ad insistere con le banche affinche’ facciano il proprio lavoro, boccia come operazione di palazzo le richieste di nuovi governi e avvisa: “Lo spread e’ una tassa sugli slogan, attenti all’onda del malessere”.

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