Misterbianco, arrestato marito violento 52enne: in lockdown casalingo botte alla moglie per gelosia

I Carabinieri della Tenenza di Misterbianco hanno arrestato un 52enne del posto per maltrattamenti in famiglia.

Nella tarda serata di venerdì i militari avevano ricevuto più telefonate di residenti che, allarmati, li avvertivano di una violenta lite in famiglia ancora in corso.

Grazie alla tempestiva richiesta d’aiuto, i militari si sono immediatamente recatisi sul posto riuscendo a vedere che, proprio in quel momento, un uomo stava uscendo dal portone dell’abitazione indicata con l’intento di allontanarsi.

Quest’ultimo, visibilmente scosso, è stato immediatamente fermato dai militari che in breve hanno accertato essere il marito della donna picchiata, quindi sono entrati all’interno dell’abitazione trovando la moglie dolorante che confermava loro di essere stata appena percossa dal coniuge.

La donna, visitata da personale del 118 intervenuto che l’ha trovata affetta da un ematoma alla coscia sinistra e da una cefalea conseguente all’aggressione, ha raccontato loro di essere in fase di separazione dal marito, motivata dagli atteggiamenti violenti e fortemente oltraggiosi di quest’ultimo, commessi in presenza dei due figli di 16 e 24 anni e già da lei denunciati in precedenza.

Cionondimeno, a causa delle limitazioni imposte dal lockdown per il coronavirus ed al fine di consentire all’uomo di stare con i figli, avevano tutti insieme concordato che potesse stare in casa con loro in questo particolare periodo.

Ben presto tale scelta ha evidenziato i propri limiti perché l’uomo quella sera, ossessionato dalla gelosia nei confronti della moglie e non accettando la separazione da lei, ha cominciato prenderla a calci apostrofandola con epiteti irriferibili sol perché la donna stava parlando al telefono con la propria madre.

Tale ultima violenta manifestazione, però, ha ingenerato nella donna la consapevolezza della necessità di dover denunciare dettagliatamente i comportamenti del marito che, pertanto, è stato rinchiuso nel carcere catanese di Piazza Lanza.

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