Paternò, salta il simbolo di FdI dall’elenco di partiti e movimenti del progetto L’alternativa: incidente provocato

Nota la differenza. E qualcuno l’ha subito notata.

Come nelle pagine della Settimana Enigmistica, una pagina apparsa ieri sui social con la denominazione “L’alternativa per Paternò” e i simboli di ‘Alleanza per Paternò’, Diventerà Bellissima, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Agire, Osservatorio La Città e Muoviti Paternò, è stata sostituita in fretta e furia per poi riapparire quasi identica subito dopo. Quasi, perché c’è stato chi come Giancarlo Ciatto – esponente di Leu – si è subito accorto che all’appello manca il simbolo di Fratelli d’Italia. Sono stati, evidentemente, i ‘meloniani’ regionali o quelli di Paternò, a chiedere di rimuovere il simbolo dall’elenco di partiti e movimenti che lavorano per un’alternativa in terra paternese.

La giunta Naso, com’è noto, ha ben due rappresentanti di Fratelli d’Italia, il vicesindaco Mannino e Rosanna Natoli, accostare – quindi – il simbolo di FdI all’esercito anti-Naso era perlomeno stridente.

Tutti ricordano, nei giorni delle fibrillazioni che hanno preceduto la fuoriuscita dell’assessore Vito Rau (dirigente regionale di Fratelli d’Italia), il ‘giuramento’ di Ignazio La Russa sulla fedeltà di legislatura al sindaco Naso.

A quanto pare, la scelta di inserire il logo di Fratelli d’Italia è stato un errore calcolato, una provocazione finalizzata a fare chiarezza. La richiesta di rimozione del simbolo, secondo questa tesi, ha sortito l’effetto desiderato. Nel mosaico politico che a Paternò si comincia a delineare nella direzione alternativa alla coalizione di Naso, il partito Fratelli d’Italia non c’è e non ci sarà.

Parte della sinistra, dal canto suo, si domanda se non sia il caso di lavorare ad un’alternativa dal fronte politico opposto. A chiederselo è il già citato Ciatto.
“In un momento – spiega al Corriere Etneo – in cui la città attraversa una drammatica crisi, non solo economica ed in cui il centrodestra si spacca in mille tronconi, tra chi sostiene Naso e chi no. Centrodestra in cui tutti sono candidati a sindaco, sarebbe saggio da parte del centrosinistra sedersi attorno ad un tavolo e costruire una vera alternativa allo stato di cose attuali.

Non possiamo pensare certo – aggiunge Giancarlo Ciatto – di riconsegnare la città nelle mani Naso o di chi l’ha governata per un lungo decennio, essendo queste due facce della stessa medaglia. Per riuscire in questa impresa, il centrosinistra deve mettere da parte le scorie del recente passato ed essere radicale nell’analisi sociale e politica della città. Chiaramente un aiuto importante nella costruzione di questo tavolo lo darebbe il Pd nel momento in cui decidesse una sua precisa linea di alternativa, abbandonando, mi riferisco a quella parte che è dentro, l’esperienza Naso”.

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