Paternò, l’opposizione si divide e passa il rendiconto 2018: votano No il M5S e gli ex di FI

Seduta consiliare caotica e infuocata quella andata in scena ieri sera a Palazzo Alessi di Paternò, dove l’assise civica comunale doveva approvare oppure bocciare il rendiconto delle gestione per l’esercizio finanziario 2018.

Come si ricorderà, in merito all’approvazione del rendiconto la Regione Siciliana aveva nominato un commissario ad hoc: qualora il consiglio non si fosse espresso entro 30 giorni dalla convocazione dell’assise civica, esso sarebbe decaduto, i consiglieri sarebbero andati a casa e il rendiconto approvato dal commissario. Nella seduta di ieri, l’opposizione che in consiglio è maggioranza (14 elementi in tutto contro i 10 che sostengono Naso) non ha trovato la quadra su come agire.

Riunioni improvvisate all’interno dell’opposizione ma anche di quella che è stata la maggioranza.

Dalle stanze dove si sono svolti gli incontri sembra che si siano registrati momenti di particolare nervosismo.

Alla fine il rendiconto del 2018 è passato coi voti del gruppo Naso (Cunsolo, Lauria, Zingale, Giangreco, Gentile, Tomasello, Rapisarda, Malerba, Conigliello, assente Sambataro, il presidente del consiglio sospeso dal Prefetto in quanto coinvolto in un inchiesta giudiziaria su presunti casi di falsi invalidi). Una seduta che ha sancito una divisione all’interno dell’opposizione: da una parte coloro che hanno adottato una linea dura e intransigente contro Naso ( Movimento 5 stelle e Paternò Unica, ex gruppo Forza Italia) che hanno votato no al rendiconto e pronti ad andare a casa ( i pentastellati Gresta, Flammia, Ardizzone e gli ex azzurri Condorelli, Sinatra, Orfanò); dall’altro invece coloro che guardano all’immediato futuro politico della città (mozione di sfiducia contro il sindaco) preferendo non essere presenti al momento del voto (Distefano e Lo Presti per Diventerà Bellissima, Marzola, Sciacca e Paternò per “Alleanza per Paternò).

Si è invece astenuto l’indipendente Faranda. E adesso? Probabile che le due anime dell’opposizione proveranno a ricostruire l’intesa. Se non fosse cosi, dall’altra parte potremmo vedere Naso e il suo gruppo sorridere sotto i baffi, soddisfatti della frammentazione che ha fatto il gioco della maggioranza.

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