Paternò, in Consiglio presentata mozione di sfiducia contro il sindaco: i 10 “caccia Naso” in cerca di altri 5 voti

Sfiducia Nino Naso

A Paternò i consiglieri comunali d’opposizione vogliono mandare via il sindaco e tornare al voto.

I “caccia Naso” hanno protocollato stamattina la mozione di sfiducia con le 10 firme necessarie perché sia discussa in Consiglio comunale (non prima di dieci giorni e non oltre i trenta). I firmatari sono Marco Gresta, Martina Ardizzone, Claudia Flammia, Anthony Distefano, Giuseppe Lo Presti, Guido Condorelli, Emilia Sinatra, Agata Marzola, Giuseppe Sciacca, Consolato Paternò: si tratta dei consiglieri del M5S, Diventerà Bellissima, Paternò Unica (manca all’appello Orfanò) e Alleanza per Paternò.

Per essere approvata, la mozione deve avere il voto favorevole di almeno il sessanta per cento dei consiglieri in carica, cioè nel caso di Paternò almeno 15 consiglieri. Se la mozione viene approvata decadono sindaco e Consiglio comunale.

La mozione ufficializzata oggi è quella annunciata dai pentastellati nel gennaio di quest’anno. Attorno ad essa si sono ritrovate le forze di opposizione assai critiche sulla gestione amministrativa e politica, iniziatasi nel giugno del 2017, dell’attuale primo cittadino.

“In considerazione del fatto che sono trascorsi ormai più di due anni e mezzo dalla consultazione elettorale, – si legge nella mozione – è opportuno fare un bilancio puntuale, preciso e obiettivo dell’attività politico-amministrativa del Sindaco e dei suoi tanti Assessori che si sono avvicendati nel tempo, al fine di dimostrare come il Sindaco abbia sostanzialmente disatteso le grandi aspettative della Città e le promesse della campagna elettorale, con un evidente arretramento in tutti i settori; quest’ultimo ha causato una grave sfiducia dei cittadini nei suoi confronti”.

Nella premessa, prima di affondare il coltello sulle inadempienze amministrative, la mozione si sofferma sulla progressiva mutazione della maggioranza in Consiglio: “alcuni consiglieri, componenti delle numerose e diversificate liste civiche che hanno sostenuto l’elezione del sindaco nell’ultima tornata elettorale, si sono trasformate in liste politiche, con tanto di simbolo di partito (Pd e Fratelli d’Italia).

Numerosi i rilievi sul paino amministrativo che sostengono la mozione: debito fuori bilancio settore sociale ritirato dal sindaco erroneamente; reiterato utilizzo dei fondi per assumere consulenti e portavoce del sindaco violando le normative vigenti sull’utilizzo del fondo dio riserva: mancata presentazione della relazione semestrale sullo stato di attuazione del programma.

Il deficit strutturale dell’ente comunale – spiegano i firmatari della mozione citando una relazione dei revisori dei conti del 2018 – fa presagire un dissesto economico, con la riscossione delle entrate che viene definita inadeguata.

Presentata la mozione di sfiducia, incomincia la conta tra i consiglieri comunali il cui voto – aggiunto a quello dei firmatari-presentatori – potrebbe essere decisivo per mettere alla porta il sindaco Naso.

Trovare altri 5 consiglieri pronti ad aderire alla richiesta dei “caccia Naso” è impresa assai ardua. Già in queste settimane abbiamo assistito ad una serie di manovre tese a rafforzare la debole compagine politica del sindaco: i punti di contatto con alcuni consiglieri dell’area sammartiniana potrebbero presto tradursi in un sostegno ufficiale.

Quel che è certo e che, con ogni probabilità, rappresenta il vero obiettivo dei firmatari della mozione è la volontà di aprire un dibattitto articolato dentro e fuori il Consiglio comunale sulla gestione dell’amministrazione Naso alla luce dei risultati fin qui ottenuti.

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