Mafia, Catania: Polizia smantella clan Cappello-Bonaccorsi. Donne boss al posto dei mariti. 52 misure cautelari (VIDEO)

Mafia, Catania: Polizia smantella clan Cappello-Bonaccorsi. Donne boss al posto dei mariti. 52 misure cautelari

Un milione di euro al mese. Si aggirava a tanto il volume d’affari della cosca Cappello-Bonaccorsi smantellata a Catania stamane dalla Polizia di Stato nell’operazione ‘Camaleonte’.

I particolari sono stati resi noti durante una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro ed i vertici della Direzione centrale anticrimine e dello Sco.

Fondamentale nell’organizzazione era il ruolo delle donne, molte delle quali destinatarie dei provvedimenti restrittivi, che non soltanto facevano le veci degli uomini quando questi ultimi erano in carcere, ma avevano la contabilità del traffico di droga e disponevano il ‘recupero crediti’.

L’organizzazione era capace di far arrivare cospicui quantitativi di droga – hashish e marijuana – anche a Malta ed aveva in progetto di farvi giungere due approvvigionamenti al mese.

Sono stati tratti in arresto, con applicazione della custodia cautelare in carcere, 44 soggetti, nei confronti di altri 2 sono stati disposti gli arresti domiciliari, per altri 6 è stato disposto l’obbligo di dimora presso il comune di residenza con divieto di allontanarsi dall’abitazione tra le ore 22.00 e le ore 7.00 e con l’obbligo di dichiarare all’Autorità di P.S. territorialmente competente gli orari e i luoghi di reperibilità quotidiana per i necessari controlli e di comunicare preventivamente le eventuali variazioni degli orari e dei luoghi predetti.

Agli indagati vengono principalmente contestati :

il delitto previsto e punito dall’art. 416 bis commi I, II, III, IV c.p. perché, unitamente a numerosi altri soggetti, alcuni ancora da identificare, facevano parte dell’associazione di tipo mafioso denominata “Cappello/Carateddi”, promossa da CAPPELLO Salvatore e diretta, fra gli altri, da BALBO Sebastiano, associazione suddivisa in “gruppi” operanti nei vari quartieri, tra cui quello organizzato e diretto da SALVO Salvatore Massimiliano (oggi detenuto in regime di 41 bis O.P. a seguito di arresto nell’ambito del p.p. denominato “Penelope” n. 7590/2012 RGNR), unitamente a PANTELLARO Giovanni ed ARCIDIACONO Salvatore, il gruppo dei “Carateddi” diretto da BONACCORSI Concetto, il gruppo di “Monte Po’” diretto da STRANO Mario, quest’ultimo già operante in seno alla famiglia mafiosa “Santapaola/Ercolano” e successivamente impostosi sul territorio con autonomia decisionale seppure organicamente alleato al clan “Cappello/Bonaccorsi” ed allo storico leader LO GIUDICE Sebastiano, nell’ambito della quale associazione i predetti si avvalevano della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, per commettere una serie indeterminata di delitti contro la persona, quali gli omicidi, perpetrati al fine di mantenere i rapporti di forza sul territorio, di tutelare i membri della consorteria, nonché per espandere il proprio predominio criminale; delitti contro il patrimonio (rapine, furti ed estorsioni); delitti connessi al traffico illecito di sostanze stupefacenti, e ciò per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, autorizzazioni e di appalti pubblici e per realizzare, comunque, profitti o vantaggi ingiusti.

Con l’aggravante per tutti di fare parte di una associazione composta da più di dieci persone e della disponibilità di armi.

2) il delitto previsto e punito dagli artt. 416 bis.1 c.p. e 74 comma 1, 2, 3 e 4 del D.P.R. 309/90 e succ. modd. per avere fatto parte di un’associazione, promossa, organizzata e diretta da STRANO Mario, SCUDERI Luigi nonché organizzata e diretta da TRECCARICHI SCAUZZO Goffredo Francesco, CULLETTA Salvatore, CASTORINA Salvatore, STRANO Alfio, finalizzata a commettere più delitti tra quelli previsti dall’art. 73 dello stesso decreto, segnatamente per acquistare, importare, detenere, vendere o comunque cedere a terzi sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana e incluse nelle tabelle I e III di cui all’art.14 D.P.R. 309/90 e succ. modd.;

con le aggravanti della partecipazione di più di dieci associati e del carattere armato dell’associazione e per avere commesso i fatti avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza ad associazione mafiosa di cui al capo n.1 che precede ed al fine di agevolarne l’attività.

3) il delitto previsto e punito dall’art.74 comma 1, 2, 3 e 4 del D.P.R. 309/90 e succ. modd. per avere fatto parte di un’associazione diretta da Salvo Salvatore Massimiliano (per il quale si è già proceduto) in concorso con numerosi altri soggetti tra cui BONACCORSI Concetto (classe ‘86), MONACO LORENZO Cristian e LA PLACA Giuseppe (per i quali si sta procedendo nell’ambito del procedimento penale n. 1550/2017 RGNR mod.21) finalizzata a commettere più delitti tra quelli previsti dall’art. 73 dello stesso decreto, segnatamente per acquistare, importare, detenere, vendere o comunque cedere a terzi sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana e incluse nelle tabelle I e III di cui all’art. 14 D.P.R. con l’aggravante di cui all’art. 416 bis 1 comma 1 c.p. per avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa Cappello – Bonaccorsi ed al fine di agevolare l’attività dell’associazione medesima;

con le aggravanti della partecipazione di più di dieci associati e del carattere armato dell’associazione e per avere commesso i fatti avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza ad associazione mafiosa di cui al capo n.1 che precede ed al fine di agevolarne l’attività.

Sono, altresì, contestati numerosi altri reati, tra cui più episodi di cessione di sostanze stupefacenti nonché illecita detenzione e porto abusivo di armi da fuoco aggravati dall’essere stati commessi da soggetti appartenenti ad associazione per delinquere di stampo mafioso o comunque al fine di agevolare il sodalizio mafioso.

E’ stato, altresì, disposto d’urgenza Il sequestro preventivo dei seguenti beni:
1. Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “SC LOGISTICA S.R.L.” (CF/ p. Iva 05562390871), con sede legale in Catania Stradale Primosole n. 44 e con uffici operativi in questa zona Industriale Contrada Torrazze s.n.; nonché i conti correnti e depositi individuati e accesi presso gli Istituti di credito, nonché eventuali ulteriori conti correnti, depositi o altri rapporti finanziari intrattenuti da STRANO Mario, dai famigliari conviventi e dalle persone giuridiche, che dovessero emergere presso istituti di credito o presso uffici postali.

L’ordinanza cautelare, a seguito di richiesta avanzata da questa Procura, trova fondamento nelle risultanze gravemente indiziarie acquisite all’esito di un complesso e prolungato percorso investigativo concentrato sull’operatività nel territorio di Catania e della sua provincia del sodalizio mafioso denominato “Cappello-Bonaccorsi”.

L’attività di indagine aveva preso avvio nel gennaio 2017, quale naturale prosecuzione di quella svolta nell’ambito del procedimento penale nei confronti di SARDO Sebastiano, esponente di vertice del menzionato gruppo mafioso, a capo di una cellula, interna al detto sodalizio malavitoso, dedita prevalentemente al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, e si è conclusa nel gennaio 2019.

Il compendio indiziario sottoposto al vaglio del Gip è risultato dalla convergenza: a) delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia; b) delle risultanze dell’attività di captazione effettuata dalla polizia giudiziaria; c) degli accertamenti investigativi di tipo tradizionale anche a riscontro delle fonti indiziarie di cui ai punti a) e b).

IL PROCURATORE: “COLPO FORTISSIMO AL CLAN”

“Con questa operazione – ha detto il procurato di Catania Carmelo Zuccaro – abbiamo inflitto un fortissimo colpo a una delle organizzazioni mafiose piu’ pericolose e aggressive del nostro territorio: il clan Cappello-Bonaccorsi”.

“Un clan – ha aggiunto il magistrato – che, nonostante le numerose operazioni di polizia giudiziaria che si sono succedute nel tempo, ha dimostrato di una grande capacità di rigenerarsi, espandersi e infiltrarsi nel tessuto economico e sociale”.

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