Il M5S perde pezzi in Parlamento: vanno via una deputata e una senatrice. L’emorragia non è finita

Il M5S perde pezzi in Parlamento: vanno via una deputata e una senatrice. L’emorragia non è finita

Il Movimento 5 Stelle perde altri due pezzi. La deputata Alessandra Ermellino lascia il gruppo alla Camera per aderire al Misto, mentre la senatrice Alessandra Riccardi passa alla Lega di Matteo Salvini.

A Palazzo Madama, dove i numeri erano già ballerini, per il M5S e per la maggioranza giallorossa suona un preoccupante campanello d’allarme in vista delle future votazioni sul pacchetto europeo.

Ma l’emorragia grillina forse non è finita qui. Presto infatti potrebbero arrivare nuovi provvedimenti disciplinari per i parlamentari non in regola con le restituzioni.

“Il sito tirendiconto.it piange: è sotto gli occhi di tutti, le deadline sono prossime”, fanno notare fonti pentastellate, evidenziando l’elevato numero di eletti M5S che non rendicontano da mesi. Il capo politico Vito Crimi, del resto, era stato chiaro: entro il 30 aprile bisognava regolarizzare la propria posizione fino al mese di dicembre 2019; entro il 30 giugno, invece, i parlamentari devono rendicontare le mensilità fino ad aprile 2020.

Ma sono tantissimi i pentastellati che non hanno ancora messo mano al portafogli, col rischio di incorrere nelle sanzioni dei probiviri (dalla sospensione all’espulsione), i quali in queste ore stanno passando ai raggi X ogni singolo caso.

Nel frattempo il M5S fa i conti con le ultime due fuoriuscite. “Non vado via dal M5S ma dalle persone che si sono impossessate di un progetto tradendo le speranze di 11 milioni di cittadini”, dice Ermellino motivando il suo passaggio al Misto. Riccardi parla invece di “scelta sofferta ma convinta”, spiegando che uno dei principali motivi di contrasto col M5S si è verificato in occasione del voto sull’autorizzazione a procedere contro Salvini per il caso Open Arms: “Anche qui a mio avviso sussisteva, come nel caso della Diciotti, l’azione di governo nel perseguimento della politica dei flussi migratori”.

Il capogruppo M5S al Senato Gianluca Perilli però non si scompone se qualcuno gli fa notare che la maggioranza è sempre più risicata: “Abbiamo superato la prova, difficile, dell’ultima volta, con due richieste di numero legale, l’ultima delle quali superata alla prima chiama, e il gruppo ha risposto compatto. Per quel che mi riguarda – ha spiegato all’Adnkronos – dinanzi ad ogni difficoltà sono uno che combatte e non si arrende…”.

Sullo sfondo resta la partita per la conquista della leadership del Movimento. Il numero 1 di Rousseau Davide Casaleggio ha ribadito che sulla scelta del capo politico decidono gli iscritti grillini. “Alessandro Di Battista ha sempre dato tanto al Movimento 5 Stelle, vedrà in che modo vorrà dare supporto al Movimento 5 Stelle in futuro”, ha affermato in una intervista a ‘Fanpage’, precisando però di non voler entrare “nel merito di singole candidature o singole persone”: “Siano gli iscritti a scegliere qualunque cosa importante per il Movimento 5 Stelle per la direzione del Movimento 5 Stelle”, ha aggiunto.

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