Catania, farmaci veterinari clandestini trovati in azienda agricola: Carabinieri Nas denunciano veterinario e allevatore

Nell’ambito di controlli nel comparto zootecnico, tesi a garantire il rispetto delle normative dello specifico settore a garanzia della genuinità e salubrità delle carni, i carabinieri del NAS di Catania, presso un’azienda agricola del versante nord-etneo, hanno scoperto diverse confezioni di farmaci per uso veterinario procurate “clandestinamente” dall’allevatore, eludendo i consueti canali commerciali che avrebbero dovuto prevedere la preventiva visita veterinaria, il legale approvvigionamento dei farmaci ed il conseguente trattamento terapeutico sotto il controllo medico. Le specialità farmaceutiche, di provenienza estera, non erano riconosciute  in ambito nazionale e soprattutto non erano garantiti il corretto uso ed il rispetto dei tempi di sospensione dei trattamenti, considerato che venivano somministrati al bestiame direttamente dall’allevatore. La circostanza che ha destato maggiore allarme all’accesso dei militari, era la presenza di siringhe e confezioni appena utilizzate nel medesimo locale in cui veniva effettuata la mungitura dei capi, prevalentemente ovicaprini. Conseguenti indagini svolte dagli investigatori permettevano di rintracciare il fornitore dei farmaci sequestrati presso l’azienda, identificandolo proprio in un medico veterinario libero professionista che commercializzava “sottobanco” a diverse aziende del circondario, specialità medicinali aggirando la procedura legale di fornitura che prevede la compilazione di prescrizioni mediche e conseguente acquisto preso farmacie veterinarie. A seguito della perquisizione dell’abitazione del professionista, disposta dalla magistratura etnea che ha condiviso pienamente le ipotesi investigative prospettate dai carabinieri, è stato scoperto un vero e proprio ambulatorio veterinario utilizzato per la cura di animali d’affezione ed un deposito di farmaci riconducibili all’attività di vendita abusiva agli allevatori di bestiame. Il veterinario è stato denunciato all’autorità giudiziaria. Sempre nei giorni scorsi, ulteriore denuncia è scattata nei confronti di un altro allevatore dell’ennese che ha acquistato illecitamente farmaci veterinari su internet per somministrarli in modo del tutto arbitrario agli animali del proprio allevamento, bovini e ovicaprini, senza alcuna prescrizione medica e senza alcun controllo sanitario. L’introduzione sul mercato di carni macellate provenienti da allevamenti sottoposti abusivamente a trattamenti terapeutici, costituisce un potenziale pericolo per la salute umana. I carabinieri del NAS vigilano costantemente sul fenomeno, monitorando attentamente i siti di e-commerce in aderenza al cosiddetto “Piano Nazionale Residui” predisposto dal Ministero della Salute al fine di scoprire l’utilizzo di sostanze vietate e la somministrazione abusiva di sostanze autorizzate, ovvero per verificare la conformità dei residui di medicinali veterinari entro i limiti massimi fissati dalla normativa nazionale e comunitaria.

Nell’ambito di controlli nel comparto zootecnico, tesi a garantire il rispetto delle normative dello specifico settore a garanzia della genuinità e salubrità delle carni, i carabinieri del NAS di Catania, presso un’azienda agricola del versante nord-etneo, hanno scoperto diverse confezioni di farmaci per uso veterinario procurate “clandestinamente” dall’allevatore, eludendo i consueti canali commerciali che avrebbero dovuto prevedere la preventiva visita veterinaria, il legale approvvigionamento dei farmaci ed il conseguente trattamento terapeutico sotto il controllo medico.

Le specialità farmaceutiche, di provenienza estera, non erano riconosciute  in ambito nazionale e soprattutto non erano garantiti il corretto uso ed il rispetto dei tempi di sospensione dei trattamenti, considerato che venivano somministrati al bestiame direttamente dall’allevatore.

La circostanza che ha destato maggiore allarme all’accesso dei militari, era la presenza di siringhe e confezioni appena utilizzate nel medesimo locale in cui veniva effettuata la mungitura dei capi, prevalentemente ovicaprini.

Conseguenti indagini svolte dagli investigatori permettevano di rintracciare il fornitore dei farmaci sequestrati presso l’azienda, identificandolo proprio in un medico veterinario libero professionista che commercializzava “sottobanco” a diverse aziende del circondario, specialità medicinali aggirando la procedura legale di fornitura che prevede la compilazione di prescrizioni mediche e conseguente acquisto preso farmacie veterinarie.

A seguito della perquisizione dell’abitazione del professionista, disposta dalla magistratura etnea che ha condiviso pienamente le ipotesi investigative prospettate dai carabinieri, è stato scoperto un vero e proprio ambulatorio veterinario utilizzato per la cura di animali d’affezione ed un deposito di farmaci riconducibili all’attività di vendita abusiva agli allevatori di bestiame. Il veterinario è stato denunciato all’autorità giudiziaria.

Sempre nei giorni scorsi, ulteriore denuncia è scattata nei confronti di un altro allevatore dell’ennese che ha acquistato illecitamente farmaci veterinari su internet per somministrarli in modo del tutto arbitrario agli animali del proprio allevamento, bovini e ovicaprini, senza alcuna prescrizione medica e senza alcun controllo sanitario. L’introduzione sul mercato di carni macellate provenienti da allevamenti sottoposti abusivamente a trattamenti terapeutici, costituisce un potenziale pericolo per la salute umana.

I carabinieri del NAS vigilano costantemente sul fenomeno, monitorando attentamente i siti di e-commerce in aderenza al cosiddetto “Piano Nazionale Residui” predisposto dal Ministero della Salute al fine di scoprire l’utilizzo di sostanze vietate e la somministrazione abusiva di sostanze autorizzate, ovvero per verificare la conformità dei residui di medicinali veterinari entro i limiti massimi fissati dalla normativa nazionale e comunitaria.

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