Adrano, il Centro Respiro pronto a ripartire: buone notizie dal Comune per i disabili assistiti dall’associazione

Il mancato rinnovo per ragioni burocratiche della convenzione e il blocco del Covid hanno fermato l’attività del ‘Centro Respiro’ di Adrano, associazione che in questi anni ha gestito una ventina di ragazzi disabili in età scolastica.

Il mancato rinnovo per ragioni burocratiche della convenzione e il blocco del Covid hanno fermato l’attività del ‘Centro Respiro’ di Adrano, associazione che in questi anni ha gestito una ventina di ragazzi disabili in età scolastica.

L’accordo di collaborazione non rinnovato tra il Comune di Adrano e la struttura di assistenza ha annullato tutte le attività ludico-ricreative e ha lasciato a casa assistiti e assistenti impegnati nel servizio. Chiusura forzata anche per la sede di ‘Respiro’, un paio di locali messi a disposizione dall’Ipab nell’attuale casa di riposo per anziani di proprietà del Comune.

Gli operatori della struttura, sebbene in maniera informale, durante l’emergenza Covid hanno video-contattato i ragazzi tramite gli smartphone e, per tenerli impegnati, hanno assegnato loro dei lavori da fare.

I disabili chiedono di sapere quando possono tornare all’attività degli anni passati, quando -a più riprese- sono state visitate tutte le principali città dell’Isola.

Un’esperienza conoscitiva che ha riempito di gioia tutti loro, di solito chiusi in casa a trascorrere le ore della giornata. Pochi giorni fa, proprio per ricreare il clima di gioia e condivisione vissuto nel corso di quelle esperienze, operatori e disabili si sono ritrovati insieme in un bar del centro cittadino a gustare insieme una grande. Per i ragazzi è stato un giorno speciale.

Dal Comune sulla ripresa dell’e attività sembrano arrivare buone notizie.

L’assessore ai Servizi sociali, Vincenzo Lucifora, interpellato dal Corriere Etneo spiega che “…l’ufficio sta predisponendo gli atti necessari per far ripartire il servizio.

“Questa amministrazione – continua l’assessore- si è subito attivata per garantire la continuità del servizio che consideriamo estremamente importante per i ragazzi che lo frequentano già da anni. Già da prima della scadenza avevamo programmato nel piano di zona 2018/2019 approvato nel mese di luglio la prosecuzione del servizio che non è andata avanti solamente per motivi tecnici risolti recentemente”.

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